Napoli, risanamento Bagnoli: bonifica, smart grid e polemiche

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“Ci vorranno 270 milioni e noi li metteremo per restituire Bagnoli ai napoletani”: le parole appartengono al presidente del Consiglio Matteo Renzi, ieri in visita a Napoli per sovrintendere alla riunione della cabina di regia del Piano Bagnoli che ieri si è riunita.

A distanza di più di venti anni dal primo, si concretizza infatti un nuovo piano di risanamento, realizzato da Invitalia, investita del ruolo di soggetto attuatore, che tenta di risolvere anche i nodi più complessi. Un masterplan che dovrebbe consentire la rinascita di Bagnoli in 3 anni.

Porto turistico, colmata, parco, archeologia industriale e soprattutto una strutturata attività di bonifica. Interventi da finanziare mediante project financing, fondi europei e project bond. Questi i temi che anno investito le valutazioni della cabina di regia, in una giornata difficile per scontri di piazza e polemiche di stampo politico, presieduta dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, con il commissario straordinario per Bagnoli, Salvatore Nastasi e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca (assente polemico il sindaco della città De Magistris).

Sulla strada del cambiamento “non intendiamo arretrare di un centimetro” e “noi l’Italia la ripuliamo“: altri evidenti particelle di storytelling renziano, in una giornata caratterizzata dalle aspre contestazioni del proverbiale gruppo di “facinorosi”, con il corposo corteo anti-governo culminato in una sassaiola sul lungomare della città partenopea, con un bilancio di 1 poliziotto ferito e 13 contusi.

“Dopo 23 anni dalla chiusura della fabbrica e 300 milioni di euro spesi per bonifiche non completate e opere in parte mai collaudate… – si legge sulla copertina del piano – ecco Bagnoli come sarà”. Si parte dalla bonifica, da realizzare in 2 specifiche macro-fasi:
– attività prioritarie di immediato avvio da concludere entro il 2016;
– attività strutturali di medio termine da avviare nel 2016 e ultimare entro il 2019.

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Verrà rimossa la colmata e saranno bonificati 190 ettari rimuovendo due milioni di metri cubi tra colmata e rifiuti. Il 15 maggio, dopo la conferenza di servizi, sarà richiesto il dissequestro delle aree per bonificarle. La gara sarà europea e “trasparente”. A tal riguardo il premier Renzi ha annunciato ufficialmente il coinvolgimento dell’ANAC con cui sarà firmato un protocollo d’intesa.

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Parallelamente a ciò, stando alla griglia del nuovo piano, a fine 2017 dovranno partire le infrastrutture da realizzare entro il 2019: una smart grid, il sottopasso tra “waterfront” e aree interne, fibra ottica, impianto di trattamento delle acque. Ed anche una funivia tra Posillipo e Nisida. Il “waterfront” diventerà il principale attrattore, come una terrazza per il tempo libero sul golfo di Pozzuoli. Il porto turistico ci sarà, con una dotazione di almeno 700 posti barca, e sarà localizzato nell’ansa di Nisida. Il Miglio azzurro, sempre sulla costa, ospiterà attività legate alla nautica, artigianato e nuove tecnologie applicate all’attività dei maestri d’ascia, cantieri per la manutenzione. Un pontile di vetro, leggero e trasparente, verrà posizionato sul mare fungendo da spazio espositivo e dimostratore tecnologico aperto.

Redazione Tecnica

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