Le novità del Nuovo Codice Appalti: cosa cambia sul BIM

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Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del Nuovo Codice Appalti. Il percorso del testo non si conclude qui: mancano parere del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari, bollinatura e firma del Capo dello Stato. La delega scade il 18 aprile e servono esattamente 45 giorni per concludere l’iter.

Clicca qui per leggere il testo del Codice Appalti approvato il 3 marzo in CdM.

La novità più grande del Nuovo Codice Appalti è la centralità dell’Anac nel nuovo sistema degli appalti. Le nuove funzioni assegnate all’Authority vanno dall’obbligo di gestire tutte le banche dati sul settore (solo l’Avcpass va al Mit) alla messa a punto delle linee guida necessarie per attuare il Nuovo Codice Appalti.
L’Anac diventa quindi l’organo di regolazione del settore. Teniamo in considerazione che nel 2015 l’Anac è stata chiamata a ridurre del 25% le spese di funzionamento.

Il Codice si applica a partire dalla sua entrata in vigore, cioè il prossimo 18 aprile, sostituisce il vecchio Dlgs n. 163/2006, il regolamento appalti (Dpr n. 207/2010) e tutte le norme sparse in giro e approvate negli ultimi anni che hanno modificato la disciplina in materia di appalti pubblici e che vengono abrogate dall’ampio articolo finale del Nuovo Codice degli Appalti.

 

Nuovo Codice Appalti, cosa stabilisce alla fine sul BIM?

Il BIM (BUILDING INFORMATION MODELING) è stato il punto più controverso dell’ultima fase di lavorazione del Nuovo Codice Appalti. Delrio aveva detto che sarebbe diventato obbligatorio, poi nella versione del testo del 19 febbraio non lo era più.

Da un obbligo è diventata una “facoltà” di utilizzarlo. A partire da sei mesi dall’entrata in vigore del decreto (18 aprile) le stazioni appaltanti POTRANNO richiedere l’uso del BIM per le nuove opere e per i servizi sopra la soglia comunitaria. Le piattaforme da utilizzare dovranno essere aperte, per non dovranno limitare il mercato.

Poi però un decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dovrà individuare le pratiche e i sistemi di monitoraggio per rendere obbligatorio lo strumento, con una tempistica graduale, valutata anche in relazione agli importi e alla tipologia delle opere e dei servizi da affidare.

Per leggere le altre novità vai a Nuovo Codice Appalti, ecco il testo approvato dal CdM

Redazione Tecnica

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