Com’è fatto un controsoffitto in cartongesso e come si monta

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Partiamo da principio. Il termine “cartongesso” indica gli elementi principali che lo compongono: il gesso e il cartone. L’uso del gesso minerale in edilizia risale a civiltà antiche, per esempi a Babilonesi ed Egizi, e tocca il suo massimo successo al Barocco e al Rococò, periodo di maggior sviluppo. La facilità di reperimento di questo materiale, la semplicità del processo di lavorazione dalla cava al cantiere e la salubrità che mantiene nel medio-lungo periodo ne hanno accresciuto la diffusione.

Per la nascita del cartongesso a noi noto come lastre-sandwich di cartone aggiunto a gesso bisogna aspettare la fine dell’800 e spostarsi negli Stati Uniti. In Italia vedrà le prime applicazioni negli anni ’60.

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L’interesse sviluppato attorno a questa soluzione è tale che il suo processo di sviluppo non è affatto concluso: si continuano a sperimentare nuove combinazioni di elementi per migliorarne le proprietà. Nato per nascondere lo scheletro delle strutture in legno americane, oggi è un elemento centrale del design di interni e non solo. Oggi il cartongesso viene utilizzato anche per potenziare prestazioni, non decorative, delle case e forniscono mezzi interessanti per i miglioramento del benessere e della sicurezza: sistemi fono-assorbenti, isolanti, anche con funzioni antincendio.

Con il cartongesso si possono fare: controsoffitto in cartongesso sospesi che distribuiscono la luce e il colore, pareti in cartongesso curve, pareti leggere che nascondono librerie e camini, controsoffitto in cartongesso e contropareti in cartongesso ispezionabili.

Analizziamo i controsoffitti modulari in cartongesso e i sistemi di sospensione utilizzabili.

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Le lastre in cartongesso possono essere adottate per realizzare controsoffitti ispezionabili con funzioni estetiche e funzionali (isolamento termico e/o acustico). La realizzazione è semplice ed efficace e può essere portata a termine tramite strutture metalliche a vista oppure nascoste.

Per quanto riguarda i sistemi di sospensione, si usano dei profili in lamiera metallica adattabili in funzione del tipo di pannello. I sistemi di sospensione più usati sono quelli a T con montaggio a sormonto, con elevata resistenza a trazione e resistenza nei confronti del terremoto.

Oltre ai profili strutturali a T si possono usare a completamento dell’orditura metallica del controsoffitto anche profili metallici perimetrali a L e profili a C, profili per vallette a F, profili distanziatori e irrigidimento.

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L’ancoraggio al solaio esistente avviene con pendini di diametro e lunghezza variabili in funzione del tipo di gancio previsto.

Per la posa in opera è il caso di disegnare la pianta del locale e studiare la ripartizione dei pannelli sul soffitto. Durante questa fase bisogna prevedere dove e quali dispositivi applicare sui pannelli (bocchette, sprinkler, carichi appesi..). Disegnata la planimetria, bisogna ripartire i pannelli partendo dal centro del locale verso le pareti perimetrali.

 

Redazione Tecnica

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