Tempo di Sbloccascuole: 480 milioni a disposizione degli Enti locali

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Aggiornamento del 21 novembre. Arriva una mini-stabilizzazione per la misura Sblocca scuole, che deve liberare risorse degli Enti locali da spendere per la realizzazione di nuove scuole o nella riqualificazione di edifici scolastici esistenti.

Nel testo dell’articolo 65 della Legge di Bilancio è prevista la possibilità di richiedere “spazi finanziari” (il finanziamento) su un orizzonte di tre anni, per dare la possibilità agli Enti di programmare gli interventi con più respiro. I Comuni devono comunque la richiesta di finanziamento di cui hanno bisogno entro i primi mesi di ciascun anno del triennio 2017-2019 e comunicare un progetto esecutivo. Chi chiede il finanziamento e non lo utilizza perde la possibilità di farlo per gli anni seguenti.

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Mediante la pubblicazione del bando (scarica qui l’avviso pubblico per concessione spazi finanziari per spese per interventi di edilizia scolastica nell’anno 2016) è ufficialmente partita l’operazione #Sbloccascuole: contribuirà a finanziare interventi di edilizia scolastica e la realizzazione di nuove scuole attraverso una dotazione di 480 milioni di euro. Le risorse sono stato recuperate dalla Legge di Stabilità 2016, la quale ha provveduto a liberare le stesse dai vincoli di bilancio, rendendole di fatto spendibili per le operazioni sopra menzionate.

Gli interventi ammessi
Sono ammessi alla selezione gli Enti Locali proprietari di edifici scolastici. Ad essere ammesse sono le spese per gli interventi avviati dai Comuni grazie alle risorse messe a disposizione dalla legge 89/2014, che ha sbloccato dal patto di stabilità 122 milioni per ciascuno degli anni 2014 e 2015. Per “avviati”, si legge nel bando, bisogna intendere i lavori per cui l’aggiudicazione provvisoria sia avvenuta prima del 1°gennaio 2016.

Potranno accedere all’operazione anche le spese sostenute da Province e Città metropolitane con le risorse (50 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016) sbloccate dalla Legge di Stabilità per il 2015. Saranno considerati candidabili, specifica il bando, gli interventi che hanno già beneficiato dell’esenzione dai vincoli di finanzia pubblica, ma in modo parziale rispetto alle richieste di Province e Città metropolitane.

Leggi anche l’articolo La Buona Scuola è Legge, edilizia: ecco quali sono le principali novità.

L’invio delle domande
Le domande potranno essere presentate anche da Comuni, Province e Città metropolitane che hanno sostenuto spese sostenute come cofinanziamento degli interventi finanziati dal Decreto Mutui. Le richieste potranno anche essere riferite a spese relative al 2016 non rientranti nelle precedenti categorie. Gli Enti locali potranno presentare la propria richiesta attraverso il proprio legale rappresentante o il suo delegato. Ogni Ente locale potrà ottenere una propria Username e Password attraverso la registrazione anagrafica del proprio legale rappresentante o suo delegato, compilabile al primo accesso sul portale SbloccaBilancio.

Nel caso in cui le domande superino la disponibilità di spazi finanziari previsti, le risorse potranno essere ripartite in modo proporzionale alle richieste presentate. Ovviamente gli enti beneficiari degli spazi finanziari saranno tenuti al monitoraggio degli interventi mediante la comunicazione puntuale dello stato di avanzamento lavori alla Struttura di missione di Palazzo Chigi.

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Redazione Tecnica

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