Amianto: come gestire le procedure di rimozione e bonifica?

Marco Brezza 18/01/16
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Lo scorso 22 dicembre è stato approvato dal Parlamento il Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità, ovverosia il Disegno di Legge n. 2093-B recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. Al suo interno tra le varie materie prende alloggio anche un tema delicato come quello dell’amianto.

L’articolo 56 del Collegato istituisce un credito d’imposta per gli anni 2017-2019 (nel limite di spesa di 5,7 milioni di euro per ciascuno degli anni considerati), per le imprese che effettuano nell’anno 2016 interventi (di importo unitario non inferiore a 20mila euro) di bonifica dall’amianto su beni e strutture produttive. Al fine di promuovere la realizzazione di interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto, è prevista l’istituzione, presso il Ministero dell’Ambiente, del Fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto, con una dotazione finanziaria di 17,5 milioni di euro per il triennio 2016-2018.

Per approfondire con cognizione di causa il tema della rimozione dell’amianto abbiamo intervistato l’Ing. Maria Cristina Di Cosimo, esperta in consulenza tecnica in campo ambientale per enti pubblici e società private ed autrice del nuovo e-book targato Maggioli Editore intitolato Amianto: guida pratica per la gestione dei manufatti. Ecco cosa è emerso dal dialogo.

Marco Brezza: Gli edifici pubblici e privati contenenti amianto, si afferma nell’ultimo dossier redatto da Legambiente, sarebbero più di 188mila cui vanno aggiunti i 6913 siti industriali dislocati su tutto il territorio nazionale e altre strutture contenenti la pericolosa fibra. Cosa è cambiato in questi ultimi 20 anni nella complessiva strategia di sviluppo delle tecniche di bonifica e rimozione di amianto nel nostro Paese?
Ing. M.C. Di Cosimo: Da quando è stata emanata la prima norma in materia di amianto, si è passati dal ritenere comunque pericoloso il manufatto contenente amianto e, come tale da rimuovere, alla consapevolezza che non tutti i materiali devono essere rimossi, ma possono essere valutate altre strade. È la valutazione del rischio connessa alla presenza e all’eventuale manutenzione del manufatto a fare la differenza sulla scelta delle modalità e dei tempi di intervento.

M.B.: Lo strumento del credito di imposta al 50% per incentivare le procedure di rimozione e bonifica si configura, a suo parere, come un metodo efficace per migliorare la situazione in questo ambito? Quali altre strategie devono essere condotte in sinergia con quest’ultimo strumento per mettere in sicurezza le numerose strutture in Italia interessate dalla problematica?
Ing. Di Cosimo: Considero il credito d’imposta una misura di grande sensibilità da parte del Governo che intende dare la possibilità a chi non può più rimandare la rimozione dell’amianto a causa della necessità di un intervento di ristrutturazione o, magari anche solo di manutenzione straordinaria di edifici. È un buon incentivo a programmare tale attività e, a mio parere, a rilanciare il settore edilizio così tanto in sofferenza negli ultimi anni.

M.B.:  A quali figure professionali si rivolge l’e-book Amianto: Guida pratica per la gestione dei manufatti: può essere uno strumento idoneo a fornire informazioni di rilievo anche al cittadino comune?
Ing. Di Cosimo: L’obiettivo della “Guida pratica” è proprio quello di rivolgersi a tutti, a professionisti che operano nel settore, ad amministratori di condomini e proprietari di grandi edifici o anche per il privato cittadino. La guida è anche divisa per capitoli e può essere consultata anche per casi pratici tralasciando le parti che possono non interessare. Nell’arco di sette capitoli vengono affrontati in modo chiaro e pratico i diversi aspetti legati alla gestione di questo specifico materiale: dalla normativa di riferimento alle tecniche d’intervento, transitando per la valutazione del rischio, la pianificazione degli interventi e la gestione dei rifiuti contenti amianto.

M.B.: Nella prefazione all’e-book lei scrive “La presente guida (…) intende fornire informazioni utili e pratiche per affrontare la gestione dei materiali con presenza di amianto. Riteniamo, infatti, che, sebbene ci siano stati negli ultimi anni grandi progressi in ambito legale con l’emanazione di normative sempre più chiare e definite sulle prassi da seguire a tal fine, a volte il problema pratico e, anche permessualistico, della gestione dei materiali resta quando ci si trova ad affrontare un intervento di rimozione, demolizione, manutenzione o solo riparazione in presenza di materiali con fibre di amianto”. Mi può esplicitare il concetto di “problema pratico e, anche permessualistico” in relazione alla materia della rimozione amianto?
Ing. Di Cosimo: Affrontare la problematica, sebbene sia ormai nota alla maggior parte delle persone (non solo ai tecnici o agli operatori del settore) non è sempre facile e non sempre le metodologie di intervento, la modulistica da utilizzare o anche solo le richieste e gli adempimenti autorizzativi da parte degli Enti competenti sono le stesse in tutto il territorio nazionale. In più, ogni caso è diverso dall’altro anche solo come logistica. La guida intende fornire, per quanto possibile, informazioni sulle diverse strade da seguire per affrontare la problematica facendo riferimento soprattutto alla normativa nazionale. Risulta tuttavia fondamentale, a mio avviso, che i tecnici del settore o anche solo un soggetto interessato si confronti comunque con le ASL di riferimento senza avere il timore di incorrere in sanzioni. Aprire un confronto con gli Enti, in questo caso in particolare, aiuta ad affrontare e risolvere prima le piccole e grandi complessità, anche e soprattutto in merito alla sicurezza del cantiere e alle procedure autorizzative, che si possono incontrare nella programmazione prima e nell’esecuzione del lavoro poi.

Marco Brezza

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