Home Bonus Edilizia IMU e TASI, arriva l’esenzione sulla casa affittata a canone concordato

IMU e TASI, arriva l’esenzione sulla casa affittata a canone concordato

7109
IMU e TASI

Il canone concordato balza agli onori delle cronache delle operazioni effettuate in questi giorni sulle misure che riguarderanno le tasse sulla casa (le famigerate IMU e TASI) nel 2016. All’interno della foresta di emendamenti che in questi giorni stanno prendendo forma all’interno della Legge di Stabilità 2016 si concretizzano infatti all’orizzonte nuovi sconti per le tasse sulla abitazione, con particolare riferimento agli immobili dati in locazione a canone concordato.

Il correttivo redatto dalle relatrici Madga Zanoni del Pd e Federica Chiavaroli di Alleanza Popolare concerne circa 400mila immobili concessi a canone calmierato nelle città “ad alta tensione abitativa” (su proposta di Confedilizia) è lineare, e prevede un tetto al 4 per mille per la somma di IMU e TASI. Attraverso tale misura, i canoni concordati recuperano il vantaggio fiscale che era stato azzerato negli ultimi 3 anni quando, con il passaggio dall’ICI all’IMU e la riduzione delle agevolazioni d’imposta sugli affitti, il conto a carico dei proprietari era cresciuto anche di dieci volte.

Tra IMU e TASI al 4 per mille e cedolare sugli affitti scesa al 10%, fa di nuovo capolino la convenienza fiscale che consente al proprietario di rinunciare al canone di mercato senza andare in perdita, e quindi torna la possibilità concreta di utilizzare uno strumento molto utile per le famiglie a basso reddito.

Leggi anche l’articolo Legge di Stabilità 2016: piccola guida all’Ecobonus dell’anno prossimo.

La Legge di Stabilità 2016 introdurrà novità anche con riferimento al destino fiscale delle case concesse in comodato, una condizione che secondo l’ISTAT riguarda l’8% degli italiani. Da questo angolo visuale, tuttavia, le notizie non sono esattamente positive per i cittadini, poiché la manovra prevede l’esenzione per le case non di lusso (cioè fuori dalle solite categorie catastali A/1, A/8 e A/9) con contratto di comodato registrato, ma la vincola a due condizioni che rischiano di escludere la stragrande maggioranza dei potenziali interessati: per evitare l’imposta, infatti, il “comodante”, ovverosia colui che concede l’immobile gratuitamente ai figli o ai genitori, deve aver utilizzato la casa in questione come abitazione principale nel 2015, e non deve possedere alcun altro immobile abitativo in tutta Italia.

Leggi anche IMU e TASI 2016: stop sulla prima casa ufficiale.


Condividi

4 Commenti

  1. IMU seconda casa: quando l’IMU viene applicata su un immobile che è l’unica proprietà del soggetto che risiede in altra abitazione in locazione.
    Nel mio comune di residenza – ROMA – l’IMU seconda casa, come ben sai, è al 10,6%
    Se ho interpretato correttamente, l’IMU è un’imposta proporzionale al valore dell’immobile, che considera l’immobile, un bene che produce o è in grado di produrre un reddito.
    Oggi, la discriminante per il pagamento o meno dell’IMU cd “seconda casa” è la residenza del proprietario dell’immobile e dalla sua famiglia. Prima casa è la casa di proprietà del soggetto che vi stabilisce la residenza, seconda casa è invece la casa di proprietà del soggetto diversa da quella di residenza (anche nel caso in cui sia l’unica proprietà). Un soggetto proprietario di un unico immobile può quindi dover pagare l’IMU seconda casa.
    Ma:
    la prima (e unica) casa di proprietà, se affittata e quindi “messa a reddito”, offre al proprietario un’entrata economica (reddito da locazione) che viene interamente spesa per l’affitto, nello stesso comune (o in altro comune), di un’altra abitazione, l’abitazione di residenza della famiglia, cd “prima casa”. Quale reddito va quindi a colpire l’IMU cd “seconda casa”?
    Non c’è infatti alcun reddito reale derivante dalla prima casa: l’intero canone di locazione percepito (e tassato) in qualità di locatore viene speso, in qualità di conduttore, per pagare il canone di locazione della cd prima casa!!!
    Non essendoci alcun reddito disponibile derivante dall’affitto dell’unica casa di proprietà , l’IMU andrà a gravare sul salario della famiglia già pesantemente tassato dal fisco italiano.
    Alla luce dell’art. 3 della Costituzione Italiana che sancisce il principio di eguaglianza tra i cittadini possono considerarsi diversi i cittadini proprietari di un unico immobile solo perché alcuni risiedono nell’immobile di proprietà e altri utilizzano l’immobile di proprietà (cioè il reddito da esso derivante ) per risiedere in altro immobile, non di proprietà, sito nello stesso comune?
    Come si giustifica il diverso trattamento che vedrà, cittadini che di fatto si trovano in un’analoga situazione trattati in modo differente: alcuni gravati da una IMU, al 10,6% nel caso di Roma, e altri esentati dal pagamento dell’imposta comunale?
    L’IMU seconda casa appare quindi un’imposta semplice da applicare che non tiene però conto delle differenze e tratta quindi in modo differente situazioni omogenee in violazione del principio di eguaglianza sancito nell’articolo 3 della nostra Costituzione.
    Chi si trova nella situazione sopra descritta è esattamente (se non peggio) nella stessa situazione di chi vive nella casa di residenza. E’ cioè proprietario di un unico immobile che non gli dà alcun reddito.
    La scelta di vivere in una casa diversa da quella di proprietà è a mio avviso una scelta personale che in un paese democratico non andrebbe neppure sindacata, ma volendone parlare, può essere stata determinata da numerosi fattori (es. casa troppo piccola per il nucleo familiare)

    • salve io ho accettato un contratto intedeterminato in un altra regione quindi sono stata costretta a lasciare la mia prima ed unica casa (con mutuo appena acceso)ad anzio affittandola, e, a mia volta andare in affitto ma col cavolo che ho avuto qualche agevolazione mi hanno tassata fino allo stremo tanto e vero che tra imu della casa (1100 annui) che affittandola passa come seconda le tasse sull’affitto percepito(1635 annui) l’affitto che dovevo pagare(6000 annui) io qua nella nuova regione ho mangiato pasta col tonno x 6 mesi da luglio a dicembre 2015 e ringrazio Dio anche per quella perche col 730 mi prelevavano quasi tutto lo stipendio 1400 – 400 affitto 560 mutuo e 450 prelevamento rateizzato per saldare entro dicembre. io ono romena ma oggi mi chiedo dove cavolo so finita? certo saro pure stata fortunata ad avere un’assunzione a tempo indet. ma con concorso vinto e con sacrifici tra l’universita e lavoro in contemporranea per lo più pendolare tra anzio e roma quindi non essendomi stata regalata ne la laurea ne il lavoro ne la casa mi chiedo che fine fara sto paese per quanto riguarda i giovani il lavoro e il loro grande sogno di invstire in una casa? tant’è vero che ho fatto prima a comprare una seconda casa col mutuo qua e ora glie lo pago l’imu con piacere ma xke ora ne ho veramente due di case.

  2. Casa a Roma di quattro vani piu servizi affittata a studenti con contratto transitorio a canone concordato (tre vani), il quarto vano viene affittato ad un lavoratore SENZA CANONE CONCORDATO come viene pagata L’IMU ridotta o per intera, grazie della risposta.

  3. IO CON UNA PENSIONE DI 180 EURO AL MESE CONTO SULL’AFFITTO DELLA CASA PATERNA PER CAMPARE . GLI INQUILINI HANNO DISDETTO ANTICIPATAMENTE IL CONTRATTO E A TUTT’OGGI NON SONO RIUSCITA AD AFFITTARLA MA DEVO PAGARE INTERAMENTE LA PRIMA RATA DELL’IMU DI 900 EURO . A ME SEMBRA CHE SI AGEVOLANO SOLO I COSTRUTTORI MA NON I POVERI PERNSIONATI. CHE INGIUSTIZIA!

Scrivi un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here