Grandi opere ed eventi: quale può essere (l’utile) contributo del BIM

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All’inizio di quest’anno, il 3 marzo, la nostra azienda, in collaborazione con il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano, ha organizzato il secondo BIM Summit, il primo si era tenuto nel 2013. Questa seconda edizione, con più di 500 persone presenti, è stata sicuramente una pietra miliare per l’evoluzione del BIM in Italia. Infatti dopo il BIM Summit, e grazie all’eco che ha avuto sui media di settore e sui media nazionali, (voglio citare qui i diversi interventi sul BIM del Sole24Ore, curati, tra gli altri, dal dott.  Arona, editorialista del quotidiano e moderatore del BIM Summit), si è realizzata un’accelerazione del dibattito e della messa in pratica del BIM in diversi progetti italiani.

Sono partito dal BIM Summit di marzo perché oggi parlare di quel convegno sembra già “preistoria”. Il dibattito e le azione sulla diffusione del BIM hanno preso una tale accelerazione che mi sento di dire che la percezione del BiM che c’era prima della pausa estiva in Italia è radicalmente cambiata in questa fine d’anno.

Sembra un affermazione azzardata la mia, ma anche alcuni fatti possono confermare come stia cambiando velocemente la pervasività del BIM nel nostri paese.

Proprio nel mese di ottobre sono successi tre eventi molto importanti per l’evoluzione del BIM, in primis mi riferisco alla dichiarazione del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Delrio, il quale a margine di un convegno pubblico, ha dichiarato l’importanza del BIM per la Pubblica Amministrazione, da un lato nell’ottica della verifica della qualità dei progetti messi in gara da un lato, dall’altro per la verifica dei tempi e dei costi per le grandi opere.

Al Ministro ha fatto eco il Presidente di ANCE De Albertis che ha definito strategica l’adozione del BIM per la filiera delle costruzioni, come strumento di coordinamento e collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella progettazione, costruzione, gestione e manutenzione. Il terzo evento, se così possiamo definirlo, è il recepimento, da parte della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, all’interno dell’emendamento della legge delega per il nuovo Codice deli Appalti, della Direttiva Europea sull’adozione del BIM nelle gare della Pubblica Amministrazione. Questi sono tre segnali importanti che fanno ben sperare che l’adizione del Bim avverrà anche in Italia in tempi rapidi. Il BIM parte quindi dalla Pubblica Amministrazione, come è avvenuto negli altri paesi europei, ultimo, in ordine temporale, la Spagna a Luglio di quest’anno.

Il BIM come strumento per programmare le opere collegate alle grandi infrastrutture e ai grandi eventi è il tema di questo intervento, proposto dalla redazione di Ediltecnico. Infatti è proprio su questo tipo di opere che stiamo vedendo le prima applicazioni del BIM in Italia.

Un caso emblematico è stato Expo 2015, nel quale il BIM è stato utilizzato per moltissime opere previste per la manifestazione. Expo si è dimostrato un successo in termini di iniziative e visitatori. Il tema dell’esposizione “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, di stringente attualità, è stato oggetto di profonde riflessioni, scatenando consensi e opposizioni in tutto il mondo. Oltre al tema “ufficiale”, questa esposizione non ha smentito la tradizione che ormai da molte edizioni, vede le esposizioni universali come laboratori di architettura. Infatti la complessità di un evento come questo necessita di una pianificazione prima di tutto di livello urbano e successivamente, a parte gli aspetti strettamente logistici, di una progettualità che riesce a liberare la creatività di architetti e designer provenienti da tutto il mondo. Non è da dimenticare l’aspetto della temporaneità della maggioranza delle strutture e il poco tempo a disposizione per la loro costruzione.  Per questi e per altri aspetti il BIM è stato la chiave di volta per il raggiungimento dell’obiettivo, l’apertura il 1° maggio 2015.

I padiglioni che sono diventati le icone stesse di Expo, come Palazzo Italia e il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti e altre strutture come l’Expo Center, i Cluster del Riso e del Cacao e i Padiglioni del Brasile e dell’Indonesia, sono esempi reali di applicazione del BIM e dell’impiego di strumenti informatici avanzati per la modellazione, la verifica strutturale e la produzione delle strutture.

Per la modellazione e produzione delle strutture di questi edifici è stato utilizzato Tekla Structures, il software BIM per la progettazione strutturale. Per il calcolo e la verifica strutturale è stato utilizzato il software Midas Gen, della suite di software per il calcolo strutturale FEM Midas. Da evidenziare il caso dei Cluster del Riso e del Cacao in cui si è realizzato una vera applicazione di interoperabilità tra Tekla Structures e Midas GEN, che consentono  un forte risparmio di tempo, evitando la ri-modellazione della strutture.

In questo intervento, riguardante l’uso del BIM per grandi opere, vorrei porre l’attenzione su una fase della filiera che ancora in Italia non vede un applicazione reale cioè il Model e il Code Checking.

Queste due attività sono infatti a coronamento della creazione dei modelli 3D prodotti dalle diverse discipline della filiera, parlo del modello architettonico, del modello strutturale e di quello impiantistico. Esiste infatti un solo strumento al mondo che è in grado di effettuare il Model Checking ed il Code Checking e questo strumento è Solibri Model Checker, software prodotto dalla omonima casa finlandese e distribuito in tutto il mondo. Harpaceas ne è il rivenditore esclusivo per l’Italia.  Cosa è il Model checking? È l’attività di controllo effettuata sui modelli IFC, prodotti dai software delle diverse discipline, che ha come obiettivo la verifica della qualità del progetto, ad esempio evidenziando eventuali collisioni tra parti strutturali ed impianti. Ma il vero plus che offre Solibri Model Checker è il Code Checking ovvero l’attività di verifica dei modelli BIM, rispetto a specifiche esigenze normative, ad esempio le prescrizioni dei VV.FF, ed a specifiche esigenze contrattuali, come prescrizione poste a base di gara. Queste due attività sono fondamentali in un approccio BIM per una progettazione integrata di qualità. Questi aspetti raggiungono maggiore importanza se rapportati alla programmazione e costruzione di grandi opere, potendo infatti prevenire errori in cantiere con un conseguente risparmio sui costi di costruzione, in linea con quanto dichiarato dal Ministro Delrio.

Come si può evincere l’adozione del BIM, che ricordo non è un software o uno strumento, ma una metodologia, necessita di un cambiamento delle procedure interne di uno studio di progettazione o di un’impresa o di un General Contractor, e necessita anche l’inserimento in organico di nuove figure come il BIM Manager. Oggi in Italia esistono opportunità formativa per diventare BIM Manager come per esempio il Master per BIM Manager organizzato dalla Scuola Master F.lli Pesenti del Politecnico di Milano.

In conclusione possiamo dire che anche il nostro paese si sta attrezzando per l’adozione del BIM e lo sta facendo mettendo in campo, da un lato le risorse umane necessarie per governare il processo, dall’altro l’impianto normativo per lo svolgimento di gare pubbliche. Tutto questo ci fa ben sperare che, nonostante il ritardo con cui ci siamo approcciati al BIM, non manchi molto tempo per portare l’Italia al passo degli altri paesi europei.

Fabrizio Ferraris

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