Stazioni ferroviarie abbandonate: come effettuare la richiesta per il comodato d’uso gratuito

Marco Brezza 26/10/15
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Tu chiamala, se vuoi, rifunzionalizzazione delle aree destinate alle attività prettamente ferroviarie, oppure gestione alternativa di spazi in comodato d’uso gratuito. Il discreto successo mediatico ottenuto dall’iniziativa relativa alle stazioni abbandonate lungo la rete ferroviaria italiana che possono essere cedute in comodato d’uso gratuito deve fare riflettere (leggi in proposito l’articolo intitolato 1700 stazioni ferroviarie abbandonate disponibili in comodato gratuito).

Come si legge sul sito ufficiale di RFI (Rete Ferroviaria italiana, l’ente che ha lanciato l’iniziativa della cessione in comodato inerente alle stazioni impresenziate presenti lungo linee attive) “tali iniziative, oltre ad arricchire la stazione e il territorio di servizi sociali, garantiscono il presenziamento degli edifici e la loro manutenzione corrente, con positivi effetti anche in termini di qualità e decoro. Questa modalità di riutilizzo del patrimonio ferroviario non più funzionale all’esercizio, riveste una sempre maggiore importanza per il Gruppo FSI già da anni impegnato, in collaborazione con le Istituzioni, in azioni di solidarietà sociale così come nel riutilizzo di asset dismessi, quali ad esempio linee ferroviarie non più in esercizio”.

Finalità virtuose di un’iniziativa che si presta ad interessanti declinazioni nella varietà di situazioni peculiari che esistono lungo la penisola italiana: un vero e proprio arcipelago di progetti volti a riqualificare e rigenerare il patrimonio architettonico inserito nel tessuto urbano del paesaggio italiano. In questo senso va ricordato che i contratti di comodato gratuito attivi al 2014 si assestano a quota 510 (in 345 stazioni) e sono chiaramente destinati a crescere, soprattutto nell’ambito delle stazioni impresenziate, gestite a distanza da avanzati sistemi tecnologici.

In queste settimane tanti lettori si sono rivolti a noi per avere maggiori informazioni operative in merito alle modalità per la richiesta di comodato d’uso gratuito di tali spazi. Ecco una sintetica guida per saperne di più (seguendo le indicazioni di RFI).

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La richiesta/1. Da chi può essere effettuata
Le richieste di comodato d’uso gratuito di spazi di proprietà di RFI che non sono più funzionali all’esercizio ferroviario (ad esempio, locali interni alle stazioni, aree all’aperto o al chiuso nell’ambito dei fabbricato viaggiatori o lungo le linee ferroviarie) possono essere avanzate esclusivamente da Enti locali (Province, Comuni, ecc.) e da associazioni che operano nel settore sociale. In questo senso sono gli enti no profit i veri destinatari dell’iniziativa.

Tali spazi (caratterizzati dal fatto di non essere più funzionali all’esercizio ferroviario) sono resi disponili in comodato d’uso gratuito solo in virtù della stesura e conseguente attuazione di progetti finalizzati ad offrire al territorio servizi di utilità sociale senza scopo di lucro. Nella prassi, i contratti di comodato di cui qui si parla prevedono una durata di 4 anni e l’impegno da parte dell’ente comodatario di realizzare nell’immobile interventi di riqualificazione e/o manutenzioni di diversa tipologia.

La richiesta/2. A chi farla
Gli enti no profit hanno facoltà di sottoporre il proprio progetto ai Comuni in cui è ubicato lo spazio RFI cui sono interessati o alle Associazioni nazionali con cui ad oggi il Gruppo FS Italiane abbia già attivato Protocolli di Intesa per lo sviluppo dei comodati ad uso sociale. Si tratta di Legambiente, Associazione Italiana Turismo Responsabile, CSVnet, Lega Coop Sociali. In ulteriore istanza il progetto può essere sottoposto alle Direzioni Territoriali RFI competenti per l’area di interesse (tramite posta ordinaria).

La richiesta/3. Modalità per effettuarla
La richiesta di comodato dovrà essere presentata insieme alla puntuale pianificazione e descrizione di dettaglio del progetto che si intende realizzare. La struttura della descrizione dovrà eseguire un rigido protocollo, così scandito:
– breve presentazione dell’ente che avanza la richiesta;
descrizione del progetto e delle sue finalità sociali;
– descrizione degli eventuali partner coinvolti nel progetto (istituzioni, enti locali, imprese, fondazioni);
benefici/ricadute del progetto sul territorio in termini sociali, ambientali, occupazionali, culturali;
– ubicazione dello spazio per il quale si fa la richiesta (stazione o altre aree);
analisi dei costi complessivi del progetto con valutazione degli interventi necessari a rendere lo spazio richiesto idoneo all’iniziativa;
– risorse finanziarie previste e dedicate alla realizzazione del progetto per tutta la durata del contratto di comodato;
– tempistiche del progetto.

La richiesta/4. Come viene valutata?
Il progetto presentato sarà valutato dalla Società d’intesa con la struttura della Capogruppo Ferrovie dello Stato Italiane competente per i rapporti con le Associazioni e le politiche sociali del Gruppo. All’interno del procedimento di valutazione sarà data ampia rilevanza ed attenzione alla qualità della partnership e del piano finanziario a sostegno delle iniziative.

Marco Brezza

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