Equità fiscale: obiettivo possibile o utopia per la riforma del catasto?

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Un osservatorio per il monitoraggio dell’impatto che la revisione del catasto avrà sulle imposte locali: la creazione di tale soggetto è stata posta al centro dell’incontro avvenuto la scorsa settimana tra Guido Castelli, nella sua qualità di Presidente di IFEL, l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (fondazione istituita dall’ANCI che studia e mette a disposizione conoscenze sulla finanza locale, fornendo dati, analisi ed elaborazioni statistiche, scenari previsionali sulle entrate proprie e sui trasferimenti ai Comuni) e Mirco Mion, Presidente dell’Associazione dei Geometri Fiscalisti (AGEFIS). L’idea è quella di creare un raccordo tra le due organizzazioni al fine di monitorare l’importante percorso evolutivo della nascitura riforma del catasto.

In tal senso assume un rilievo indiscutibile l’esigenza di sviluppare un’adeguata base conoscitiva dell’incidenza del nuovo “valore medio ordinario” che andrà a sostituire, una volta conclusa la revisione del catasto, l’attuale rendita catastale per il calcolo delle imposte a livello locale. È evidente come solo mediante l’analisi dei dati, il monitoraggio costante ed il fattivo coinvolgimento di istituzioni, associazioni, enti locali e professionisti sia possibile raggiungere quell’equità fiscale così necessaria.

Per comprendere la scansione delle tappe della riforma leggi l’articolo Riforma del catasto, si scaldano i motori: ecco la tabella di marcia da qui al 2019.

L’Associazione dei Geometri Fiscalisti è da tempo impegnata sul fronte della revisione del catasto, un cambiamento radicale che andrà a toccare da vicino tutti i contribuenti: non bisogna dimenticare, infatti, che l’obiettivo della riforma è rendere coerenti le rendite catastali con il reale valore degli immobili e, quindi, raggiungere una effettiva e reale equità per ciò che riguarda il calcolo delle imposte immobiliari.

Leggi in proposito l’articolo Riforma del catasto, domani il Cdm: le ultime indiscrezioni.

“AGEFIS e IFEL, attraverso questo accordo, intendono monitorare attentamente l’impatto che il nuovo sistema estimativo del catasto fabbricati e le nuove modalità di determinazione delle basi imponibili avranno sulle imposte locali, anche in vista dell’introduzione della nuova Local Tax, che dovrebbe andare a sostituire le attuali IMU e TASI”, afferma in proposito il presidente di AGEFIS, Mirco Mion.

“Siamo fermamente convinti – prosegue Mirco Mion – che solo attraverso una reale collaborazione tra i protagonisti della revisione del Catasto sarà possibile raggiungere l’obiettivo dell’equità fiscale. La partecipazione dei Comuni sarà determinante, essendo gli Enti locali i profondi conoscitori del patrimonio immobiliare: senza la loro collaborazione la riforma è destinata a fallire”.

“Ma non devono essere trascurati, in questa delicatissima fase di transizione – conclude Mion – neanche i professionisti, grazie ai quali si potranno raccogliere dati puntuali sul territorio, per accertare e definire le caratteristiche dei singoli immobili e rendere pertinenti i dati catastali alla realtà immobiliare”.

Leggi l’intervista (Per la Riforma del Catasto questa è l’ultima chance) effettuata dalla redazione di Ediltecnico al presidente Mion prima dell’inizio del cammino di riforma

Nel frattempo non si placano le polemiche relative alla questione della presunta invarianza di gettito, tema strettamente e indissolubilmente connesso con quello dell’equità. Secondo Unimpresa, l’Unione nazionale che rappresenta le micro, piccole e medie imprese, “con la riforma del catasto, che prevede, in particolare, il passaggio dal vecchio sistema dei vani a quello dei metri quadrati, c’è il rischio di una nuova stangata fiscale, causata dall’incremento del valore catastale degli immobili e quindi della base imponibile, fino a quasi il 200%. I nuovi sistemi porteranno inevitabilmente a un aumento dei valori degli immobili, avvicinandoli o allineandoli ai prezzi di mercato: gli incrementi oscilleranno dal 52% dei piccoli centri al 197% in alcune zone mai aggiornate delle grandi città. Tali incrementi si tradurranno in un allargamento della base imponibile sia ai fini Irpef sia ai fini della TASI e dell’IMU”. Queste le parole affidate ad un comunicato dall’unione delle piccole imprese la scorsa settimana dopo la pubblicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate della circolare esplicativa sul funzionamento delle commissioni censuarie.

Redazione Tecnica

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