Basta abusi edilizi. Il ministro Clini dice stop ai condoni

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È inarrestabile Corrado Clini. Nella compagine governativa, il Ministro dell’ambiente è stato uno dei più prodighi a rilasciare dichiarazioni importanti su temi in cui è vivace il dibattito e forte l’attenzione sia tra i professionisti tecnici che tra la pubblica opinione. Dopo i recenti interventi sulla proroga della detrazione del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (leggi anche su Ingegneri.cc Detrazione 55%, Proroga o Misura strutturale?), Clini annuncia un giro di vite sulle sanatorie edilizie e una serie di provvedimenti di aiuti fiscali per interventi che abbiano effetti positivi sul territorio.

 

Il tema della tutela del territorio e della prevenzione del dissesto idrogeologico, argomenti al centro dell’agenda del Ministro, sono strettamente legati al problema dell’abusivismo edilizio. In un intervento pubblico, Clini ha affermato che occorre “affrontare il tema annoso dei condoni edilizi: dobbiamo cercare di eliminare il ricorso ai condoni, perché soprattutto dove questi sanano insediamenti che non avrebbero dovuto essere autorizzati, sono poi una fonte di rischio” (leggi anche su Ingegneri.cc Dissesto idrogeologico. Clini: “Quello che è stato fatto in Italia non ha senso”).

 

E sempre Clini, durante un’audizione al Senato, ha detto di “valutare positivamente la richiesta di sottrarre all’autorizzazione paesaggistica interventi di prevenzione del rischio idrogeologico quali l’abbattimento di un brutto edificio o l’innalzamento di argini”.

 

In pratica, laddove gli enti competenti decidessero l’abbattimento di un edificio fatiscente che gravasse sul letto di un corso d’acqua in una zona ad alto rischio di dissesto idrogeologico o ove fossero necessarie opere urgenti di messa in sicurezza del territorio quali rafforzamento degli argini di un fiume si potrebbe valutare l’ipotesi, di buon senso, di esentare dalla autorizzazione paesaggistica interventi che avrebbero la chiara finalità di difendere e rafforzare la tutela del paesaggio, non certo di affievolirla.

 

Infine il Ministro è tornato a parlare della detrazione del 55%, ribadendo la sua volontà di rendere tale incentivo strutturale poiché, ha dichiarato a margine di un convegno sugli incentivi alle rinnovabili: “Il meccanismo del 55% va mantenuto e deve diventare una riforma strutturale perché ha avuto effetti economici positivi. È un incentivo che genera valore aggiunto per l’economia”.

 

Su questo punto la posizione del resto del Governo Monti è meno compatta, come ha testimoniato il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, che nel question time di ieri alla Camera ha detto di ritenere il mantenimento della detrazione del 55% “costoso in termini di perdita di gettito”, anche se si è affrettato ad aggiungere che “ il Governo valuta positivamente le iniziative per dare stabilità al credito d’imposta del 55% per il miglioramento energetico degli edifici”.

 

Dichiarazioni, quelle del Ministro Clini condivisibili. Ora si attende la prova dei fatti. Staremo a vedere …

Redazione Tecnica

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