Piano casa, la tua regione cos’ha deciso per il futuro? Il punto della situazione

Scarica PDF Stampa

Ci siamo stancati del Piano Casa? Il provvedimento berlusconiano sugli ampliamenti edilizi e le ricostruzioni continua a vivere quasi ovunque in Italia (le leggi sono ancora vigenti in gran parte) ma perde colpi. Complice l’assenza (con poche eccezioni, fra cui il Veneto) di un monitoraggio puntuale sugli effetti che le misure hanno avuto. In alcune Regioni, invece, il Piano Casa è diventato permanente.

Su 21 tra Regioni e Province autonome, il Piano Casa vero e proprio è ancora attivo in 16. In altri tre territori la legge è scaduta (Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna).

 

Lo schema: dove e fino a quando vige il Piano casa?

Abruzzo: scadenza 31 dicembre 2015
Basilicata: scadenza 31 dicembre 2015
Calabria: scadenza 31 dicembre 2016
Campania: 10 gennaio 2015
Emilia Romagna: SCADUTO
Friuli Venezia Giulia: 19 novembra 2017
Lazio: 31 gennaio 2017
Liguria: 20 giugno 2015
Lombardia: SCADUTO
Marche: 31 dicembre 2016
Molise: 31 dicembre 2015
Piemonte:  31 dicembre 2015
Puglia: 31 dicembre 2015
Sardegna: SCADUTO
Sicilia: 31 dicembre 2015
Toscana: 31 dicembre 2015
Umbria: NESSUNA SCADENZA
Valle d’Aosta: NESSUNA SCADENZA
Veneto: 10 maggio 2017
(leggi anche Veneto: il TAR si pronuncia sull’applicabilità del Piano Casa)
Provincia di Bolzano: NESSUNA SCADENZA
Provincia di Trento: 31 dicembre 2015

 

Ma vediamo, in ordine sparso, qualche breve commento su dove e come c’è ancora o non c’è più il Piano Casa.

In Umbria è stata incorporato nel testo unico sul governo del territorio.

In Provincia di Trento è operativa una legge che concede incentivi volumetrici a chi ristruttura (appena prorogata per il 2015, ma di fatto mai partita).

Le proroghe si sono consumate negli ultimi giorni di dicembre (la scadenza era proprio dicembre). I tempi non sono stati rispettati dappertutto: in Calabria e Basilicata, il via libera alla proroga è slittato ai primi di gennaio.

Sardegna e Umbria hanno deciso di sostituire il piano casa con provvedimenti stabili e, nel caso dell’isola, meglio mirati al territorio. In Piemonte, il Piano Casa è stato prorogato di un anno. L’Emilia Romagna che ha chiuso il piano casa dopo la prima edizione. La Lombardia ha lasciato alla legge urbanistica il compito di regolare i bonus. La Sicilia ha allungato al 31 dicembre 2015 la scadenza.

La Puglia con la legge 49/2014 ha fatto slittare di 365 giorni la data ultima per la presentazione delle Dia e dei permessi di costruire e ha introdotto qualche novità (il limite volumetrico di ampliamento è stato innalzato a 300 mc, prima erano 200 – ma sempre del 20% al massimo deve trattarsi). Sempre in Puglia, il campo di applicazione è stato allargato agli immobili non residenziali, con volumetria inferiore o pari a 500 mc prima dei lavori.

Rinnovi anche Abruzzo, Toscana, Piemonte e Calabria. Nelle Marche c’è qualche novità per il recupero dei sottotetti e la possibilità di frazionare le unità immobiliari esistenti dopo l’ampliamento.

Il Lazio ha vinto: per anni il Piano casa Lazio è stato incomprensibile. Adesso la regione ha riscritto totalmente la legge. Il nuovo piano prevede, previo raggiungimento della classe energetica A:
– per gli immobili residenziali, bonus del 20% dell’esistente fino a un massimo di 70 metri cubi;
– per i fabbricati produttivi e artigianali e quelli a destinazione ricettiva il bonus sale al 25% fino un tetto di 500 metri cubi;
– per le demolizioni e ricostruzioni, il premio volumetrico è al 35%: se l’immobile non è residenziale, si può ampliare fino a 350 metri cubi.

Leggi anche Ok al nuovo Piano Casa Lazio, aumentano del 50% gli oneri di costruzione

In caso di cambio di destinazione d’uso all’interno dei lavori per il Piano Casa, il premio concesso è del 30%, e viene richiesta la restituzione di un 30% (calcolato sulla volumetria già maggiorata dal bonus) che deve essere destinato a housing sociale.

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento