Bonus Mobili 2015, non vale solo con la ristrutturazione edilizia

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Agevolazioni e detrazioni fiscali maggiorate ancora per un anno per coloro che vogliono intervenire sulla propria abitazione, ristrutturandola, e contemporaneamente arredarla con nuovi mobili ed elettrodomestici.

La Legge di Stabilità 2015, infatti, ha prorogato fino al 31 dicembre 2015 le detrazioni del 50% sull’imponibile IRPEF per le spese sostenute nella ristrutturazione edilizia, fino a un tetto massimo di 96.000 euro (ne parliamo diffusamente nel dossier tecnico sulla Detrazione 50%).

Come è noto viene anche prorogata la misura di sostegno all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, introdotta dal Decreto del Fare del giugno 2013. Condizione necessaria per poter sfruttare il c.d. Bonus Mobili per tutto quest’anno è il collegamento tra lavori edilizi di ristrutturazione e acquisto degli arredi.

Insomma, esiste una stretta correlazione tra l’incentivo a favore del settore del mobile e quello a favore del settore delle costruzioni.

Quello che importa sottolineare, in questa sede, è che il termine “ristrutturazione” pur corretto, non comprende da solo tutti i lavori che consentono di sfruttare l’incentivo per l’acquisto degli arredi.

È la stessa Agenzia delle Entrate ha chiarire che gli interventi del patrimonio edilizio che costituiscono il presupposto del beneficio del Bonus Mobili 2015 non sono limitati alla ristrutturazione edilizia in senso tecnico, ossia a quelli indicati alla lett. d), art. 3 del testo unico dell’edilizia (DPR n. 380/2001).

La circolare n. 35/E del 2009 ha stabilito infatti che le ristrutturazioni edilizie in senso fiscale comprendono anche la manutenzione ordinaria, la manutenzione straordinaria e il restauro e il risanamento conservativo.

Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria deve essere evidenziato che il Bonus Arredi si può ottenere solo se i lavori sono eseguiti sulle parti comuni dei condomini.

La detrazione collegata al Bonus Mobili 2015 è collegata anche ad altri lavori, oltre a quelli appena sopra ricordati:

– interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche non rientranti nelle categorie sopra ricordati, purché sia però stato dichiarato lo stato di emergenza

– interventi di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro 6 mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.

A tutti i lettori che desiderino approfondire tutti gli aspetti legati all’agevolazione fiscale che riguarda arredi ed elettrodomestici, segnaliamo la recente pubblicazione del nuovo dossier tecnico Bonus Mobili 2015.

Redazione Tecnica

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