Progettazione elementi prefabbricati: note sul calcolo e verifica

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Di norma, i pilastri prefabbricati sono verificati ed armati nell’ambito dello stesso ambiente di lavoro del software di calcolo utilizzato per l’analisi strutturale dell’edificio prefabbricato. Esordisce così, Gaetano Di Niro, ingegnere e progettista, autore della recente Guida pratica alla scelta, alla progettazione e al calcolo di edifici prefabbricati in c.a.p. e c.a.v.

I pilastri, continua Di Niro, vengono schematizzati di norma con aste a due nodi (elemento finito) con il vincolo del nodo a livello della fondazione assunto quale incastro perfetto (nel caso in cui le fondazioni non siano calcolate contemporaneamente).

Per i pilastri viene effettuata la verifica a pressoflessione deviata, considerando anche le verifiche per eventuali fenomeni di instabilità degli stessi sia per carichi centrati che eccentrici.

Ne consegue che i post-processori normalmente in uso effettuano la verifica delle sezioni e, di conseguenza, il relativo dimensionamento delle armature dei pilasti.

Particolare attenzione, aggiunge l’ing. Di Niro, andrà posta a quei pilastri che risultano poco sollecitati dal punto di vista di sforzi normali (pilastri scarichi) e con momenti flettenti alla base degli stessi abbastanza significativi derivanti da altre sollecitazioni (pilastri di testata reggipannello sollecitati dall’azione del vento, per esempio).

Inoltre, andranno comunque effettuate verifiche dei pilastri per le diverse fasi di movimentazione, stoccaggio, trasporto e montaggio che potrebbero far trovare il pilastro stesso in condizione di carico più similare ad una trave semplicemente appoggiata a quella effettiva di lavoro nelle condizioni finali (piedritto/mensola).

Per ciò che riguarda la verifica delle sezioni degli elementi prefabbricati usati per gli orizzontamenti (impalcati di copertura) lo schema più comunemente usato è quello di trave semplicemente appoggiata.

Di fatto, conclude Di Niro, le NTC 2008 non hanno apportato significative modifiche al calcolo e alla verifica degli elementi orizzontali precompressi (staffatura, ecc.), lasciando sostanzialmente inalterate le verifiche da sempre effettuate per tali tipi di elementi prefabbricati.

È nota la presenza sul mercato di software specifici e fogli di calcolo per la verifica degli elementi precompressi. Esistono comunque delle verifiche che andrebbero effettuate sempre e che sono indicate dettagliatamente nel volume Edifici Prefabbricati, la guida alla scelta, alla progettazione e al calcolo di edifici realizzati con strutture prefabbricate in c.a.p. e c.a.v.

Redazione Tecnica

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