Bonus interventi antisismici: suggerimenti per una misura efficace

Scarica PDF Stampa

“Scarsa operatività concreta”, “segnale solo simbolico”: sono solo alcune della valutazioni affidate ad una nota da UNICMI (Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei Serramenti) e ISI (Ingegneria Sismica Italiana) con riferimento all’inserimento nella Legge di Stabilità 2015 dell’Ecobonus 65% per gli interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici.

Bonus interventi antisismici: la lettera di UNICMI e ISI
Le due associazioni di categoria si sono pronunciate ieri in merito all’inserimento della detrazione 65% per interventi di consolidamento sismico all’interno del grande contenitore legislativo in questo momento all’esame del Senato: nella missiva inviata al Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e ai Presidenti delle Commissioni Ambiente e Territorio di Senato e Camera (Giuseppe Marinello e Ermete Realacci) la lente d’ingrandimento critica è stata posta sui potenziali vertici deboli del provvedimento.

1. La scadenza
In prima istanza UNICMI e ISI hanno criticato il posizionamento della scadenza temporale al 31 dicembre 2015: una scadenza troppo ravvicinata, inidonea a fornire un lasso di tempo sufficiente per programmare interventi così complessi (anche a livello di iter preliminare)

2. Il raggio applicativo
In secondo luogo si è stigmatizzato il fatto che la misura sia attualmente limitata alle opere che ricadono in aree ad alta pericolosità sismica (zone sismiche 1 e 2), mentre la commissione Ambiente, per prevenire la triste consuetudine in cui, solo dopo un evento sismico un dato territorio sia inserito in zone a rischio sismico, aveva chiesto di estendere il bonus anche ai Comuni posti in territori a rischio sismico basso.

3. La giusta quota di stanziamenti
Inoltre le due associazioni di categoria si sono focalizzate sull’aspetto quantitativo della cifra da stanziare: compatibilmente a quanto disponibile presso il bilancio dello Stato, stanziare una cifra congrua affinché le ricadute di questo provvedimento siano tangibili, non rappresenterebbe soltanto simbolicamente l’immagine di dare ossigeno ad una operatività reale della messa in sicurezza del patrimonio immobiliare italiano, ma anche un investimento dello Stato per prevenire eventuali nuove ingenti cifre destinate alla ricostruzione da danni sismici.

Per affrontare con cognizione di causa il tema della messa in sicurezza delle strutture esistenti nell’ambito dell’attuale scenario normativo, Maggioli Editore consiglia il volume Adeguamento sismico: obblighi e opportunità. L’opera, redatta dall’Ing. Nicola Mordà (fondamentale collaboratore e blogger di Ediltecnico.it) e dall’Arch. Marco Quirino Duma, individua i principi ispiratori in materia di messa in sicurezza antisismica e delinea il percorso metodologico previsto dalle norme attuali.

L’antefatto
Va detto che già nelle scorse settimane le due organizzazioni di settore avevano evidenziato alcune fasi da migliorare nella complessiva opera di applicazione del bonus per interventi antisismici: nel testo di una precedente nota si affermava infatti che “allo stato attuale, l’operatività dei bonus antisismica è stata pressoché nulla a causa della mancanza di una circolare applicativa e conseguentemente non c’è stato alcun beneficio concreto sia riguardo alla messa in sicurezza dai rischi sismici di una quota rilevante del patrimonio immobiliare italiano, sia riguardo alle ricadute economiche a favore delle imprese italiane specializzate nella produzione di dispositivi antisismici, alle prese con la più grave crisi del comparto delle costruzioni dal dopoguerra ad oggi”.

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento