Durc interno, 7 punti deboli che mettono a rischio le imprese

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A quattro mesi dall’avvio delle nuove procedure Inps per il Durc interno e l’invio delle note di rettifica arretrate, continuano a saltare fuori problemi nella gestione dei cosiddetti “semafori” da parte dell’Inps.

L’Istituto – si legge nel comunicato dei Consulenti del lavoro – è rimasto fermo due anni per via di una reingegnerizzazione dei propri sistemi interni, ma a maggio scorso è partito con le notifiche Pec per il Durc interno, nonostante il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro suggerisse prudenza perché era evidente che il sistema necessitava di un robusto rodaggio”.

Ricordiamo che il Durc interno è il documento unico di regolarità contributiva che viene richiesto ai datori di lavoro perchè possano usufruire di benefici relativamente a norme e contributi. È definito interno perché gestito nella sua totalità dall’Inps non viene emessa documentazione di nessun tipo.

Sette i punti deboli delle procedure del Durc interno, ben sette.
1. Per quanto riguarda il Durc interno, i primi “semafori rossi con lucchetto” non hanno tenuto conto di eventuali dilazioni amministrative.
2. L’invio delle Pec di maggio conteneva un errore che ha depistato diversi soggetti interessati: nell’evidenza delle cartelle esattoriali, il mese di competenza in realtà indicava la data di notifica.
3. Le sedi provinciali dell’Inps sono rimaste indecise sul da farsi, proprio in virtù di queste situazioni controverse.
4. Il conteggio dei termini (in particolare il dies a quo e dies ad quem) per calcolare i quindici giorni utili per la regolarizzazione, non risponde ai normali canoni civilistici.
5. L’Istituto, nonostante le citate segnalazioni di criticità, ha inviato le Pec, con i preavvisi di accertamento del mese di giugno, ma poi ha preannunciato l’invio di un’altra PEC che ne annullava l’efficacia.
6. I preavvisi Pec non contengono l’indicazione che tali debiti sono privi del calcolo delle sanzioni. Le aziende che hanno pagato solo la sorte capitale adesso scoprono che sono ancora irregolari ai fini dell’art. 1, c. 1175, l. n. 296/2006.
7. In questi giorni sono comparse all’improvviso note relative al 2014 emesse ai sensi dello stesso art. 1, con scadenze a partire dal prossimo 14 novembre (tra 9 giorni), ma le aziende non hanno ricevuto alcun preavviso telematico che invita alla regolarizzazione nei quindici giorni.

Disguidi che possono creare problemi e complicazioni agli imprenditori. Insomma, un disastro. E alla fine, i Consulenti del Lavoro ritengono che sia necessario rimandare ancora gli effetti della procedura Durc interno, almeno fino a non verrà fatta chiarezza.

TUTTO SUL DURC. A proposito, vi ricordate del SIRCE, il nuovo Durc, più semplice, innovativo? Credo di si, ma se volete, leggete di cosa si tratta.

Redazione Tecnica

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