Riforma del Catasto, il CdM mette sul piatto il primo tassello

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Lo schema di decreto legislativo per la riforma del Catasto, esaminato dal Consiglio dei ministri di venerdi scorso, rappresenta il primo tassello per l’attuazione della revisione (prevista dalla delega fiscale) della disciplina del sistema estimativo del Catasto a livello territoriale.

I principali contenuti dello schema di decreto per la riforma del Catasto sono:

1) La definizione della composizione, delle competenze e del funzionamento delle commissioni censuarie, a norma dell’articolo 2 della legge di delega fiscale (legge n. 23/2014).

2) Le commissioni censuarie nella bozza della riforma del Catasto vengono ripartite in due parti: commissioni censuarie locali e commissione censuaria centrale con sede a Roma. Vengono definite le loro modalità di composizione. La commissione centrale in particolare conterà 25 componenti più uno (il Presidente). Quello della composizione delle commissioni è un nodo interessante. La legge delega prevede che debbano essere composte anche da esperti, professionisti e magistrati indicati dalle associazioni del settore immobiliare, non solo da funzionari dell’Agenzia delle Entrate e dei Comuni.

3) Le modalità di composizione delle commissioni quest’ultima, in particolare, avrà 25 componenti più il presidente

4) La definizione delle sezioni: terreni, catasto urbano, catasto dei fabbricati.

5) All’interno della bozza di riforma del Catasto, la durata degli incarichi è stabilita in 5 anni.

Secondo Confedilizia deve essere corretto. Dichiara che il provvedimento approvato, nelle relative alla rappresentanza, non rispetta la legge delega, né nella lettera né nello spirito. E prosegue sulla riforma del catasto: “Siamo comunque certi che le Commissioni parlamentari di Senato e Camera richiederanno al Governo di apportare le dovute modifiche alle parti che sono a rischio di incostituzionalità”.

 

Redazione Tecnica

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