Acconto TASI, ecco la mappa dei Comuni in cui si paga subito

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TASI, anatomia geografica di un tributo: mentre il caos relativo alle date per il pagamento dell’acconto del tributo sembra finalmente placarsi (forse!), l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre pubblica un’interessante “mappa” raffigurante i Comuni nei quali la prima rata del tributo sui servizi indivisibili (al suo esordio nell’ordinamento italiano) dovrà essere pagato entro il 16 giugno. Un interessante sguardo d’insieme che da una parte contribuisce a fornire dati sull’andamento territoriale dell’efficienza organizzativa e decisionale dei Comuni italiani, dall’altra fornisce la radiografia cristallina della grande confusione relativa alla nuova imposta sulla casa.

L’elemento che emerge con preponderanza è una forte disparità geografica (con andamento della distribuzione a macchia di leopardo) in ordine all’emissione delle delibere contenenti le aliquote del tributo, condizione necessaria per consentire il pagamento dell’acconto entro la data ordinaria del 16 giugno.

Ad incassare entro la metà di questo mese la TASI sulla prima abitazione saranno infatti in prevalenza i Comuni dell’Italia settentrionale: le amministrazioni più puntuali e zelanti nel pubblicare la delibera sul portale del Dipartimento delle Finanze sono quelle della Valle d’Aosta. Su un totale di 74 Comuni presenti nella regione, ben 68 (ovvero il 92% del totale) hanno deliberato l’aliquota TASI entro la scadenza stabilita per legge. Segue a ruota un’altra Regione storicamente virtuosa come l’Emilia Romagna, con 218 Comuni “puntuali” su 340 (pari al 64%), mentre al terzo posto nell’ideale corsa al completamento degli adempimenti per consentire il pagamento c’è il Trentino Alto Adige, con 146 Amministrazioni su 333 (una quota pari al 44% del totale).

In “zona retrocessione” nella graduatoria nazionale ci sono i Comuni delle Regioni meridionali: in Puglia e in Calabria la TASI sarà pagata entro il prossimo 16 giugno solo nel 9% dei Comuni, in Sicilia nel 7% e in Basilicata solo nel 5%.

Per approfondire la questione leggi l’articolo TASI 2014: acconto rinviato in molti Comuni, ecco l’entità delle aliquote.

Complessivamente, a livello nazionale, saranno chiamati al versamento della prima rata oltre 7 milioni di italiani (pari al 40% del totale sui quasi 18 milioni di contribuenti presenti in Italia): in Valle d’Aosta pagheranno il 96% dei contribuenti, in Emilia Romagna il 79%, in Liguria il 66%.

Su questa distribuzione geografica per nulla omogenea grava anche la scarsa chiarezza derivante dal fatto che alcuni Comuni non solo hanno correttamente deliberato per tempo l’entità delle aliquote, ma hanno anche statuito una modifica delle date di scadenza per il pagamento. Pertanto doppia confusione: i Comuni che hanno deliberato non necessariamente coincidono con quelli in cui l’acconto del tributo deve essere versato il 16 giugno. Inoltre le delibere non contengono solo l’aliquota di per sé, ma anche un insieme di agevolazioni, esenzioni, detrazioni, edificando una panorama variegato e complesso per quel che riguarda la struttura concreta del tributo: suggeriamo pertanto di verificare sul portale web del Comune di riferimento per avere un riscontro completo delle scadenze per il pagamento.

Per dissipare alcuni dubbi in materia, il Dipartimento Finanze ha pubblicato un documento contenente le FAQ di chiarimento sulle modalità di calcolo e di pagamento della TASI: leggi l’articolo correlato e scarica il Pdf.

“Questa TASI sulla prima casa – commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA – assomiglia sempre più alla vecchia IMU. Costa un po’ meno, ma le difficoltà di applicazione, almeno in questa prima fase, sono senza dubbio superiori”. E sull’effettivo calcolo delle somme da versare vige ancora grande incertezza: da qui al 16 giugno si prospettano giornate di fuoco per tutti i Caf, i tecnici incaricati alla compilazione di bollettini e, non ultimi, i “poveri” contribuenti.

A cura di Marco Brezza

Redazione Tecnica

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