Riforma dei lavori pubblici, nero su bianco: ecco cosa vogliono i Tecnici

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In ambito di lavori pubblici la normativo italiana non garantisce niente: qualità, accessibilità, trasparenza, economicità. Niente. Con gli anni, il quadro è stato compromesso in modo irreversibile dalle mille modifiche, paciugate e sovrapposte l’una all’altra.

Per tentare di uscire dall’immobilismo totale in campo di lavori pubblici, anzi: per invertire il trend in Italia, che continua a peggiorare, la Rete delle Professioni Tecniche ha realizzato un documento contenente una serie di correttivi per superare i problemi più evidenti del Codice dei Contratti e del Regolamento di attuazione.

Altro scopo, appunto, è avviare il processo di allineamento alla nuova direttiva appalti e lavori pubblici approvata il 15 gennaio dal Parlamento Europeo, che gli Stati membri dovranno recepire entro i prossimi due anni.

Ecco in breve i contenuti della proposta RPT ha deciso:
aprire il mercato dei lavori pubblici. Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera, facendo proprie le istanze dei professionisti tecnici, ha presentato all’AVCP una nota di chiarimento sulla situazione della normativa italiana, che blocca l’accesso al mercato dei lavori pubblici al 98,6% dei professionisti italiani. L’AVCP ha risposto che l’art. 41, comma 2, del Codice (norma di rango primario), prevale sull’art. 263 del relativo Regolamento di attuazione (norma di rango secondario), sancendo così l’illegittimità dei bandi che, per la partecipazione alle gare, impongono senza congrua motivazione limiti connessi al fatturato;
– promuovere un più facile affidamento dei servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti;
– garantire maggiore qualità delle prestazioni professionali;
– regolamentare in modo più chiaro ed efficace ruoli e diritti del professionista;
– rilanciare il concorso di progettazione, quale strumento di selezione;
– garantire maggiore trasparenza nelle gare per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria.

Tutti i dettagli del documento della RPT si trovano qui.

Il Consiglio Nazionale solleciterà un intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) per rimuovere gli ostacoli al libero mercato determinati dall’art. 263 del Regolamento che subordina l’accesso alle gare per l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria non solo al fatturato ma anche al numero dei dipendenti di cui il concorrente deve dimostrare di aver usufruito nel triennio precedente.

Inoltre, il quadro normativo nazionale dovrà essere rinnovato entro i prossimi due anni, in recepimento della nuova Direttiva appalti 2014/24/UE.

Come avevamo già anticipato, sono iniziati i lavori del tavolo tecnico per una riforma complessiva degli appalti e dei lavori pubblici in Italia. Prima dell’estate si procederà all’aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni (le c.d. NTC08).

Redazione Tecnica

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