Home Bonus Edilizia Ristrutturazione edilizia, come calcolare gli oneri se aumenta il carico urbanistico

Ristrutturazione edilizia, come calcolare gli oneri se aumenta il carico urbanistico

17182
ristrutturazione edilizia

Che differenza c’è tra ristrutturazione edilizia e manutenzione straordinaria? E come si calcolano gli oneri di urbanizzazione necessari in seguito all’eventuale aumento del carico urbanistico? Con la sentenza n. 468/2014 del 6 maggio 2014 il Tar Lombardia-Brescia fornisce alcuni chiarimenti.

Ristrutturazione edilizia e manutenzione straordinaria
Ciò che caratterizza la ristrutturazione rispetto alla manutenzione straordinaria è la prevalenza della finalità di trasformazione rispetto al più limitato scopo di rinnovare e sostituire parti anche strutturali dell’edificio. Lo dice l’art. 3 comma 1 lettere b) e d) del DPR 6 giugno 2001 n. 380.

La manutenzione straordinaria può comprendere anche l’introduzione di elementi che modificano l’aspetto degli spazi e le loro funzionalità. Invece, se le innovazioni seguono un disegno sistematico, il cui risultato è la creazione di un organismo edilizio diverso da quello esistente, si ricade nella ristrutturazione edilizia, che presuppone anche semplicemente che ci sia una differenza qualitativa tra vecchio e nuovo edificio. Perché vi sia ristrutturazione non è necessario che cambi la destinazione dei locali o che vi siano incrementi nel volume o nella superficie: questi sono indici di una ristrutturazione pesante.

Gli oneri di urbanizzazione dovuti: quali sono?
Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria sono commisurati all’eventuale maggiore somma determinata in relazione alla nuova destinazione rispetto a quella che sarebbe dovuta per la destinazione precedente.
Quando si verifica un cambio di destinazione, la pretesa dell’amministrazione è limitata al costo aggiuntivo delle urbanizzazioni per la nuova destinazione.
Valutazioni analoghe devono essere fatte se non cambi la destinazione ma è comunque evidente che il nuovo assetto dell’edificio ne consentirà un uso che comporterà costi aggiuntivi per la collettività: la principale novità introdotta dalla ristrutturazione edilizia è l’incremento del carico urbanistico e gli oneri di urbanizzazione devono essere ricalcolati tenendo conto soltanto del suo incremento.

Le somme versate a suo tempo dal privato corrispondono a opere di urbanizzazione che l’amministrazione ha realizzato nel periodo di costruzione dell’immobile originale, mentre le nuove opere devono essere evidentemente eseguite con i costi attuali.
Più ci si allontana dalla data di costruzione dell’edificio originale, minore è l’utilità delle originarie opere di urbanizzazione, e quindi maggiore è il contributo economico che può essere chiesto al privato quando realizza interventi di ristrutturazione edlizia e aumenta il carico urbanistico.

Come si calcolano gli oneri di urbanizzazione?
Non esiste un metodo univoco, è possibile procedere scorporando dall’importo calcolato secondo i parametri attuali quello originariamente versato per il medesimo quando è stato costruito l’edificio e sono stati fatti i successivi ampliamenti.

 


Condividi

3 Commenti

  1. Contribuite ad alimentare la confusione, generata in tutti i cittadini e in gran parte dei professionisti per la poca chiaarezza delle norme, per i continui interventi su di essi, per la FAME di soldi dei Comuni, per le carenze professionali degli uffici tecnici comunali.

Scrivi un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here