Piano Casa Lupi Renzi, cosa cambia per l’edilizia residenziale pubblica

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La discussione del decreto sul Piano Casa Lupi Renzi (decreto legge 47/2014) è iniziata ieri. Gli interventi previsti coprono 1 miliardo e 741 milioni di euro e sono principalmente di tre tipi:
– sostegno all’affitto a canone concordato;
– ampliamento dell’offerta di alloggi popolari;
– sviluppo dell’edilizia residenziale sociale.

Franco Mirabelli è il relatore per la Commissione Ambiente, il quale ha reso pubbliche una serie di riflessioni interessanti sul Piano Casa Lupi Renzi. Mirabelli parte da un’osservazione di fondo: “(…) le Regioni, soprattutto in assenza di risorse, non sono state in grado di gestire politiche abitative degne di questo nome, mentre lo Stato non è stato in grado di garantire principi generali e fondamentali come quello dell’abitare. Per cui dovremo valutare molto attentamente questo tema recuperando gli strumenti per rilanciare politiche pubbliche sulla casa in assenza delle quali si rischia di non rispondere ai bisogni di tanti cittadini e lavoratori”.

È la premessa per parlare di edilizia pubblica e per tirare almeno a una conclusione, cioè che lo Stato è il luogo in cui reperire risorse finanziarie per la casa. La proposta di riforma avanzata che verrà avanzata sulla modifica del titolo quinto della Costituzione è previsto che le materia urbanistica, territorio e casa restino in capo allo Stato per tutti i criteri generali (tra i quali il finanziamento).

All’interno del Piano Casa Renzi Lupi “c’è una novità importante: oggi, siamo di fronte a un’emergenza abitativa vera e drammatica in tutto il Paese ma il Decreto cerca di affrontarla in una logica e con un approccio non emergenziale.

Da troppo tempo mancano in Italia politiche sull’edilizia pubblica, che devono garantire i diritti. Precisamente, queste politiche mancanoda quando sono finiti i finanziamenti GESCAL, che obbligavano lo Stato a distribuirli dando dei criteri”. Il Piano Casa Lupi Renzi punta a reintrodurle.

Quando si parla di alloggi sociali non s’intendono solo gli alloggi di proprietà pubblica ma tutti gli alloggi che hanno comunque un canone contenuto e sono in locazione. Nel Piano Casa Lupi Renzi si prevedono una serie di “norme sia urbanistiche che finanziarie per consentire di incrementare gli alloggi sociali restaurando l’esistente, abbattendo e ricostruendo l’esistente. Nel provvedimento si sceglie di fare in modo che una parte di questi alloggi sociali vengano destinati alla mobilità, cioè dove vanno a vivere gli inquilini nel momento in cui si ristrutturano gli stabili in cui abitano.

Per garantire anche fuori dall’edilizia residenziale pubblica o dall’intervento pubblico la possibilità di facilitare il reperimento di alloggi in affitto a canoni accettabili e sostenibili per le famiglie, durante la discussione è stata posta sul tavolo la proposta di abbassamento dell cedolare secca per chi stipula contratti di locazione a canone concordato .

Il testo del Piano Casa Lupi Renzi presentato si può migliorare: saranno sicuramente possibili ulteriori interventi. Uno dei punti su cui dovremo lavorare è, per esempio, evitare che si parli di edilizia residenziale pubblica pensando solo agli IACP escludendo i Comuni, quando sono proprietari di case”.

Sulla riqualificazione del patrimonio pubblico, Mirabelli dice: “Ci sono poi una serie di interventi che si propongono, e per questo prevedono finanziamenti significativi, di affrontare due problemi molto presenti in quest’area metropolitana: uno è quello del degrado del patrimonio pubblico esistente e l’altro è quello del ripristino di molti di quegli alloggi che oggi sono vuoti e che hanno bisogno di interventi significativi per essere resi abitabili. Il Decreto prevede che vengano messi 500 milioni di euro a disposizione della sistemazione di questi alloggi e un altro fondo alimentato da 60 milioni di euro in tre anni per il ripristino degli alloggi”.

Gli interventi saranno molto simili a quello fatto con i Contratti di Quartiere: ne hanno beneficiato una parte dei quartieri milanesi. Nel testo vengono indicate le norme per monitorare questi interventi di manutenzione, ripristino e restauro degli alloggi, ed evitare sprechi di denaro.

Abbiamo riassunto i punti principali del Piano Casa Renzi Lupi anche in questo articolo.

Il testo raddoppia poi due fondi utili ad affrontare l’emergenza, già dal Governo Letta: Fondo Sostegno Affitti e Fondo per la morosità incolpevole. È prevista anche una norma che affronta il tema delle occupazioni abusive.
Inoltre, si sta discutendo la possibilità per tutti i futuri affittuari di poter sottoscrivere un contratto che consente il riscatto dell’alloggio dopo 7 anni di affitto in locazione nell’edilizia sociale.

È importante anche un altro provvedimento: quello che dà la possibilità di detrarre 900 euro agli affittuari di alloggi sociali con redditi fino a 15.493,07 euro e di 450,00 euro fino a 40 mila euro.

Le altre novità del Piano Casa Lupi Renzi le trovi qui.

Redazione Tecnica

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