Decreto Imu Bankitalia: la ghigliottina uccide la seconda rata, salva la Mini

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Per la prima volta nella storia Repubblicana e della Camera dei Deputati, è stata applicata la ghigliottina, per il Decreto Imu Bankitalia. Con la ghigliottina, la Presidente della Camera può imporre la votazione prima che sia terminata la discussione. Il Decreto andava approvato prima delle 24 di eri, questo il motivo della decisione di Laura Boldrini, allo scopo di “saltare” l’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle.

Naturalmente alla Camera è scoppiata la bagarre: ecco il video.

Cosa contiene il Decreto?
Scompare la seconda rata Imu prima casa 2013 e viene confermata la Mini IMU (pagata la scorsa settimana…).

Ci sono novità anche per quanto riguarda la dismissione degli immobili dello Stato. Il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dei Beni culturali possono esprimere un giudizio sulle dismissioni degli immobili pubblici per individuare quelli di interesse culturale e paesaggistico per i quali bisogna mantenere la proprietà dello Stato. Il tutto però senza compromettere gli introiti previsti dal piano di vendita.

Per le imprese, gli acconti Ires e Irap saranno più salati: per il 2013 erano al 102,5% mentre per il 2014 si torna al 101,5%.

Brevemente, infine, il Decreto ha preso nome IMU Bankitalia perchè autorizza l’aumento di capitale della Banca d’Italia, con l’utilizzo delle riserve statuarie, a 7,5 mld di euro. Le quote nominativa, fissate a 20.000 euro dal decreto legge uscito da palazzo Chigi, sono state aumentate a 25.000 euro. Il Consiglio superiore della Banca d’Italia dovrà valutare “la professionalità e la onorabilità dei soggetti entranti e delle relative compagini, con un diritto di veto”. Il tetto delle quote è fissato (al ribasso) al 3% con un periodo transitorio di 36 mesi. L’imposta sostitutiva sulle quote di Bankitalia è fissata al 12%. I soci dovranno mantenere la sede legale in Italia: perdendola bisognerà vendere la propria quota di partecipazione.

Redazione Tecnica

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