Il POS obbligatorio per Professionisti slitta a giugno 2014

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Due emendamenti al decreto Milleproroghe approvati in commissione Affari costituzionali del Senato prevedono il rinvio a giugno 2014 del POS obbligatorio per i Professionsiti, per poter accettare i pagamenti con bancomat e carte di creditosuperiori ai 30 euro. Il motivo è consentire agli interessati di adeguarsi.

ll POS obbligatorio per i professionisti è stato pubblicato in Gazzetta il 24 gennaio 2014. L’entrata in vigore del decreto doveva avvenire a sessanta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta e rendere obbligatoria l’accettazione delle carte di debito per i pagamenti di importo superiore ai 30 euro e per le attività commerciali o professionali con fatturato superiore a 200 mila euro. Ora

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Ma lo slittamento non significa che il POS non diventerà obbligatorio, ovviamente. Continuerà quindi la protesta.

Intanto, segnaliamo la posizione, molto dura (e giustamente aggiugiamo noi), del Consiglio Nazionale degli Architetti, che ricorrerà al TAR e all’Autorità Garante per la Concorrenza  –  mai  interpellata fin’ora – contro il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che ha reso o renderà obbligatorio l’utilizzo del POS per i Professionisti.

Ecco il CNAPPC: “È evidente  a tutti che questa imposizione stupidamente vessatoria, favorisce il sistema bancario  e non porta alcun vantaggio alla comunità dei cittadini. Tanto più che nel Decreto pubblicato in Gazzetta, lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico si riserva, tra l’altro, di modificare gli importi minimi e le soglie che lo rendono obbligatorio ponendo, di fatto, le premesse per ri-applicarlo a tutti”, ha dichiarato il Presidente degli Architetti.
E ancora: “Siamo pronti ad andare fino alla Corte Costituzionale per una evidente limitazione della libertà del cittadino. Da parte mia segnalo fin da ora alle Autorità che non intendo installare e non installerò il POS nel mio studio professionale”.

Con il POS obbligatorio sulle spalle delle imprese e dei professionisti è stato in effetti caricato un peso non indifferente, senza considerare  le difficoltà e gli alti costi di utilizzo che bancomat e carte di credito hanno in Italia. Con il rinvio, forse, si potrà lavorare sul provvedimento, affrontando il nodo dei costi di utilizzo della moneta elettronica, da distribuire equamente tra i soggetti interessati in base alla specificità delle imprese.

Redazione Tecnica

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