Ingegneri: “Fuori le Università dalla fase di progettazione in Abruzzo”

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Scarsa sicurezza antisismica, assenza della certezza sui tempi di finanziamento e pericolo di comportamenti non etici. Sono molteplici gli allarmi lanciati dagli Ingegneri italiani per la ricostruzione dell’Aquila e delle zone abruzzesi colpite dal sisma dell’aprile 2009.

 

E sotto la lente del CeNSU (Centro nazionale di studi urbanistici) finiscono anche le università, colpevoli di una eccessiva ingerenza nella fase di progettazione. Scontro, questo tra liberi professionisti e mondo accademico, già al centro di un contenzioso tra lo IUAV e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Venezia, relativamente alla partecipazione ai bandi di gara da parte dell’università (leggi su Ingegneri.cc Fuori le Università dai Bandi di Progettazione)

 

Per quanto riguarda l’Abruzzo, in particolare, gli ingegneri chiedono di “coinvolgere, sin dalla fase di progettazione, le professionalità locali che costituiscono il naturale tramite tra la società civile e le strutture tecniche di coordinamento”.

 

“Per quanto riguarda la certezza dei tempi e dei finanziamenti – dicono – diventa indispensabile definire, immobile per immobile, l’entità del finanziamento pubblico e l’impegno integrativo del proprietario sulla base di un progetto edilizio, seppur di massima. Come è avvenuto in Friuli, l’anticipo dell’erogazione del contributo pubblico e le agevolazioni fiscali, come ad esempio l’esenzione IVA, sono stati fondamentali per l’avvio dei cantieri. E’ altrettanto importante saper valutare le proporzioni del mix pubblico-privato che si sta componendo e che va programmato con precisione”.

 

Fonte Ansa

Redazione Tecnica

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