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Cinque cose da sapere sul DURC dopo i chiarimenti del Ministero

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Dopo la conversione in legge del Decreto del Fare, in cui è stato nuovamente rimaneggiata la disciplina relativa al DURC, il Ministero del lavoro ha emanato la circolare 36/2013 contenente alcuni importanti chiarimenti relativi al Documento Unico di Regolarità Contributiva.

Ripromettendoci di tornare sull’argomento con un post di ulteriore approfondimento, possiamo in questa sede definire cinque punti essenziali del “nuovo” DURC alla luce dell’intervento della circolare del Lavoro di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi (leggi in proposito Il DURC dopo il Decreto del Fare, arriva l’interpretazione del Ministero del lavoro).

1. La validità del DURC
Il nuovo DURC ha un periodo di validità aumentato a 120 giorni, anziché i precedenti 90. Attenzione, però! La validità di 120 giorni si applica solo ai documenti che sono stati emessi dopo il 21 agosto 2013, data di conversione in legge del Decreto del Fare.

Tutti i DURC emessi in data precedente, invece, continuano ad avere una validità di soli 90 giorni.

2. Le fasi dei lavori per i quali è necessario il DURC
In base alla fase del contratto di appalto, la pubblica amministrazione deve richiedere il DURC in tre momenti distinti.

Dovrà essere richiesto un DURC in sede di verifica dell’autocertificazione di regolarità contributiva fatta dall’impresa per la partecipazione alla gara e, una volta aggiudicato il bando, per la fase di stipula del contratto.

Il Ministero del lavoro ha specificato che la validità di 120 giorni, per il primo caso, decorre non dalla data di emissione del DURC, ma dalla data di verifica da parte della p.a. della dichiarazione sostitutiva di regolarità contributiva.

Altre fasi in cui è richiesto il DURC (sempre con validità di 4 mesi) sono quelle legate al pagamento o allo stato di avanzamento lavori, per il rilascio del certificato di collaudo e per l’autorizzazione al subappalto.

Infine, un nuovo DURC dovrà essere richiesto al momento del pagamento del saldo finale.

3. DURC e lavori privati
La circolare Lavoro 6 settembre 2013, n. 36 specifica che non è richiesto il DURC nei casi di lavori privati di manutenzione edilizia realizzati in economia senza l’intervento di imprese.

4. DURC irregolari
Quarto “punto chiave” riguarda le irregolarità. In caso di documento non corretto o irregolare va inviato al diretto interessato un avviso tramite PEC. Nell’avviso devono essere indicate chiaramente gli elementi di irregolarità riscontrati.

Il destinatario ha a disposizione 15 giorni di tempo per sanare la propria posizione.

5. Invio solo tramite PEC
Quinto e ultimo concetto da evidenziare, che peraltro non è stato affrontato dalla circolare 36/2013 ma dall’INPS, è il fatto che a partire dallo scorso 2 settembre 2013 il DURC dovrà essere trasmetto utilizzando esclusivamente la Posta Elettronica Certificata (leggi in proposito Il DURC si trasmette solo tramite PEC, l’obbligo dal 2 settembre).


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4 Commenti

  1. Se è prevista la fattispecie di lavori eseguiti in assenza di impresa appaltatrice, quindi in diretta economia del proprietario, per i quali non necessita il DURC, qual’è la norma che reintroduce questa facoltà nella esecuzione delle opere?

  2. I pagamenti delle P.A. spesso sono bloccati dal patto di stabilità per periodi molto lunghi a volte anche un anno. Decorso tale tempo mi si chiede un nuovo DURC per poter effettuare il pagamento. Ora mi domando, se le P.A. hanno trattenuto i miei soldi per un periodo così lungo, io proprio per questo potrei non essere più regolare con il DURC. A questo punto cosa succede non mi pagano più? E se nel frattempo chiudo proprio perchè non mi hanno pagato? E’ un cane che si morde la coda?

  3. abbiamo i clienti che pagano dai 120 ai 190 gg. e hanno stravolto la situazione economica delle PMI.
    Addirittura ci fanno fatturare i lavori alla fine dell’anno e fino ad ora i contributi sono stati pagati e qualche residuo è stato rateizzato.
    I clienti hanno perso tempo a sospendere immediatamente i pagamenti e sono 2 mesi che non pagano il canone.
    Dal momento che esiste il cassetto previdenziale gestito dall’INPS, si potrebbe evitare che i malpagatori avessero il potere di sospenderci i pagamenti.
    Questo ha messo in difficoltà diverse PMI.

  4. in caso di lavoro privato ,dopo aver fatto il lavoro ,si scopre di non poter avere il durc
    è giusto che la ditta che ha dato il lavoro si appropria dei soldi che uno ha già lavorato
    e perchè la ditta non chiede prima di farti lavorare il DURC forse lo fanno apposta
    per non pagare ?

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