Home Ambiente Ecolabel, chi vuole il marchio deve pagare di più

Ecolabel, chi vuole il marchio deve pagare di più

24

Le imprese che vogliono mantenere il marchio Ecolabel nei propri prodotti dovranno allargare i cordoni della borsa. E non poco. E poco importa che la UE abbia confermato che “per incoraggiare gli operatori i cui prodotti rispondono ai criteri di tale marchio, è opportuno che i costi relativi al suo utilizzo siano quanto più possibile contenuti”.

I costi di gestione del Marchio Ecolabel, infatti, devono comunque essere “sufficienti a coprire i costi di gestione del sistema” ed è per questo che il nuovo regolamento 782/2013, uscito in Gazzetta Europea lo scorso 15 agosto, rivede al rialzo i diritti da pagare per l’’so del Marchio Ecolabel.

Ricordiamo che il Marchio Ecolabel è il marchio dell’Unione europea di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale. Istituito con il regolamento 66/2010, il Marchio Ecolabel si basa su un sistema multicriterio, applicato ai prodotti divisi per gruppi. I criteri ecologici di ciascun gruppo di prodotti sono definiti usando un approccio “dalla culla alla tomba” (LCA – valutazione del ciclo di vita).

Il nuovo regolamento europeo consente alle P.A. di “agganciare” i diritti annuali al valore delle vendite del prodotto “verde”. Il testo introduce inoltre i nuovi “diritti per le ispezioni” (esigibili dalle singole P.A.) e modifica i già previsti diritti “per l’esame della domanda” e “annuali”.

In relazione ai primi, aumenta il massimo esigibile (da 1.200 a 2.000 euro) e la riduzione prevista a favore dei soggetti certificati Emas (dal 20% al 30%, ma scende al 15% quella concessa ai soggetti certificati SO 14001).


Condividi

Scrivi un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here