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Requisiti igienico-sanitari degli ambienti residenziali

Elenco dettagliato degli standard da rispettare per ottenere il certificato di agibilità degli alloggi. Luce e rapporti, aperture, finestre, stanze da bagno e riscaldamento

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Il rispetto dei requisiti igienico-sanitari nella progettazione e realizzazione degli interventi edilizi è importante sia per la relativa dichiarazione di conformità, che per il rilascio del certificato di agibilità del complesso edilizio o delle singole unità immobiliari che ne fanno parte.

La principale norma di riferimento è il decreto ministeriale (sanità) 5 luglio 1975 “Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1896, relativamente all’altezza minima ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali di abitazione”, che stabilisce le regole fondamentali da rispettare, di seguito riportate.

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Requisiti igienico-sanitari degli ambienti residenziali

L’altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione è fissata in m 2,70 riducibili a m 2,40 per:
– corridoi;
– disimpegni in genere;
–  bagni;
–  gabinetti;
–  ripostigli.

Nei Comuni montani al di sopra dei m 1.000 sul livello del mare può essere consentita, tenuto conto delle condizioni climatiche locali e della locale tipologia edilizia, una riduzione dell’altezza minima dei locali abitabili a m 2,55.

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Le altezze minime di cui sopra possono essere derogate entro i limiti già esistenti e documentati per i locali di abitazione di edifici situati in ambito di comunità montane sottoposti ad interventi di recupero edilizio e di miglioramento delle caratteristiche igienico sanitarie quando l’edificio presenti caratteristiche tipologiche specifiche del luogo meritevoli di conservazione e a condizione che la richiesta di deroga sia accompagnata da un progetto di ristrutturazione con soluzioni alternative atte a garantire, comunque, in relazione al numero degli occupanti:
– idonee condizioni igienico-sanitarie dell’alloggio, ottenibili prevedendo una maggiore superficie dell’alloggio e dei vani abitabili;
– la possibilità di una adeguata ventilazione naturale favorita dalla dimensione e tipologia delle finestre, dai riscontri d’aria trasversali e dall’impiego di mezzi di ventilazione naturale ausiliaria.

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Requisiti minimi

Per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile non inferiore a mq 14, per i primi 4 abitanti, ed a mq 10, per ciascuno dei successivi.

Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq 9, se per una persona, e di mq 14, se per due persone.

Ogni alloggio deve essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno mq 14.

Finestre e aperture

Debbono essere provvisti di finestra apribile:
– le stanze da letto;
– il soggiorno;
– la cucina.

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Ferma restando l’altezza minima interna di m 2,70, salvo che per i Comuni situati al di sopra dei m. 1.000 sul livello del mare per i quali valgono le misure ridotte di mt 2.55, l’alloggio mono stanza, per una persona, deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq 28, e non inferiore a mq 38, se per due persone.

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Riscaldamento

Gli alloggi debbono essere dotati di impianti di riscaldamento ove le condizioni climatiche lo richiedano.

La temperatura di progetto dell’aria interna deve essere compresa tra i 18 °C ed i 20 °C; deve essere, in effetti, rispondente a tali valori e deve essere uguale in tutti gli ambienti abitati e nei servizi, esclusi i ripostigli.

Nelle condizioni di occupazione e di uso degli alloggi, le superfici interne delle parti opache delle pareti non debbono presentare tracce di condensazione permanente.

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Luce e rapporti aperture

Tutti i locali degli alloggi, eccettuati quelli destinati a servizi igienici, disimpegni, corridoi, vani scala e ripostigli debbono fruire di illuminazione naturale diretta, adeguata alla destinazione d’uso.

Per ciascun locale d’abitazione, l’ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore al 2%, e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.

Per gli edifici compresi nell’edilizia pubblica residenziale occorre assicurare, sulla base di quanto sopra disposto e dei risultati e sperimentazioni razionali, l’adozione di dimensioni unificate di finestre e, quindi, dei relativi infissi.

Quando le caratteristiche tipologiche degli alloggi diano luogo a condizioni che non consentano di fruire di ventilazione naturale, si dovrà ricorrere alla ventilazione meccanica centralizzata immettendo aria opportunamente captata e con requisiti igienici confacenti.

È comunque da assicurare, in ogni caso, l’aspirazione di fumi, vapori ed esalazioni nei punti di produzione (cucine, gabinetti, ecc.) prima che si diffondano.

Il “posto di cottura“, eventualmente annesso al locale di soggiorno, deve comunicare ampiamente con quest’ultimo e deve essere adeguata-mente munito di impianto di aspirazione forzata sui fornelli.

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Stanza da bagno

La stanza da bagno deve essere fornita di apertura all’esterno per il ricambio dell’aria o dotata di impianto di aspirazione meccanica.

Nelle stanze da bagno sprovviste di apertura all’esterno è proibita l’installazione di apparecchi a fiamma libera.

Per ciascun alloggio, almeno una stanza da bagno deve essere dotata dei seguenti impianti igienici:
– vaso;
– bidet;
– vasca da bagno ovvero doccia;
–  lavabo.

I materiali utilizzati per le costruzioni di alloggi e la loro messa in opera debbono garantire un’adeguata protezione acustica agli ambienti per quanto concerne i rumori da calpestio, rumori da traffico, rumori da impianti o apparecchi comunque installati nel fabbricato, rumori o suoni aerei provenienti da alloggi contigui e da locali o spazi destinati a servizi comuni.

All’uopo, per una completa osservanza di quanto sopra disposto occorre far riferimento ai lavori ed agli standard consigliati dal Ministero dei lavori pubblici o da altri qualificati organi pubblici.

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Il Testo Unico dell’Edilizia: attività edilizia e titoli abilitativi dei lavori

Il Testo Unico dell’Edilizia: attività edilizia e titoli abilitativi dei lavori

Il T.U.E. ha subito, negli anni, una serie di modifiche radicali. 

L’opera, abbinando il dovuto rigore ad un taglio operativo, permette di individuare, per ogni singolo articolo, la norma e la giurisprudenza vigente tempo per tempo.

Ciò risulta particolarmente utile, per esempio, ove sia necessario verificare il rispetto delle norme vigenti in un dato arco temporale al fine di stabilire la regolarità del manufatto (elemento peraltro necessario per poter godere dei Superbonus fiscali).

L’opera è indirizzata ai professionisti tecnici costretti a confrontarsi quotidianamente con norme di difficile interpretazione anche per gli esperti.

Il manuale esamina dettagliatamente la prima parte del Testo Unico dell’edilizia (articoli 1-51) focalizzata sull’attività edilizia e sui titoli abilitativi e presenta una serie di peculiarità che la differenziano da lavori analoghi:
- ogni articolo presenta il testo vigente e la versione storica, indicando la norma intervenuta;
- gli articoli sono arricchiti da un commento e da oltre 2.000 riferimenti giurisprudenziali;
- la giurisprudenza riporta: il riferimento (organo giudicante, Sezione, data e numero), un titolo per orientare il lettore e la massima.

Il testo del codice è aggiornato con oltre 35 provvedimenti legislativi a partire dalla legge Lunardi fino al decreto Semplificazioni.

In appendice sono presenti le c.d. definizioni standardizzate e il quadro dei principali lavori edilizi secondo la riforma Madia.

 

Donato Palombella
si è laureato in Giurisprudenza (laurea quadriennale) con il massimo dei voti e plauso della commissione, discutendo una tesi in Diritto amministrativo. Ha un Master per Giuristi d’Impresa ottenuto presso l’Università di Bologna con specializzazione in opere pubbliche; successivamente ha seguito numerosi corsi specialistici su temi giuridici, economici e finanziari. Ha acquisito esperienza ultra trentennale nel Diritto immobiliare, prima all’interno di studi professionali e poi in aziende operanti nel settore edile-immobiliare. Collaboratore storico di numerose testate specialistiche di rilevanza nazionale, partecipa al comitato scientifico di alcune riviste giuridiche. È autore di numerose opere in materia di Edilizia, Urbanistica, Tutela del consumatore in ambito immobiliare, Contrattualistica immobiliare e Condominio presenti presso le principali biblioteche universitarie e dei Consigli regionali.

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Donato Palombella, 2021, Maggioli Editore
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Impianti idrico-sanitari, di scarico e di raccolta delle acque nell'edilizia residenziale

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II edizione per questa indispensabile Guida professionale di progettazione degli impianti di adduzione e scarico delle acque negli edifici residenziali: impianti idrico-sanitari, impianti di scarico, sistemi di raccolta delle acque meteoriche.

Per ciascuna tipologia di impianto sono forniti i calcoli, i dimensionamenti, i materiali, gli allacciamenti e i collaudi e vengono illustrati in modo chiaro e semplice, con molti esempi di calcolo, i termini della regola dell’arte per la progettazione degli impianti.

Con frequenti riferimenti alle normative comunitarie (norme CEN) e nazionali (norme UNI), il testo tratta il tema degli impianti per gli edifici residenziali in tutti i suoi aspetti, con particolare attenzione al rapporto tra edificio e impianto e a tutte le problematiche che genera l’integrazione di oggetti semi-industriali, sempre più complessi, in un prodotto fortemente artigianale, quale è un edificio residenziale.

Matteo Fiori, Ingegnere, è professore associato presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano. Dal 2017 è coordinatore del gruppo di lavoro “GL 1 Coperture continue e impermeabilizzazioni” dell’UNI.
Fulvio Re Cecconi, Ingegnere, è professore associato di Produzione Edilizia presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano, svolge attività didattica e di ricerca nei campi della tecnologia degli elementi costruttivi e della gestione degli immobili nel ciclo di vita. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche.

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26 Commenti

  1. Queste norme valgono per nuove costruzioni o anche preesistenti? Nel mio caso parlo di una costruzione del 1700. GRAZIE

  2. Salve,
    chiedo gentilmente se una civile abitazione con altezze, in alcuni vani, intorno ai 2,67 metri, costituisca un caso di non abitabilità e, nel caso, se esistano possibilità di ovviare al problema senza interventi strutturali.
    Grazie mille e buona giornata!

  3. Buongiorno se in una cucina di abitazione non ha finestra e rimane nell’interno dell’appartamento con piastre a induzione e senza aspirazione è a norma ? Grazie

  4. Buongiorno se in una cucina di abitazione non ha finestra e rimane nell’interno dell’appartamento con piastre a induzione e senza aspirazione è a norma ? Grazie

  5. buongiorno,
    un appartamento costruito prima del 1967 nel quale non sono stati fatti interventi, può derogare a tali requisiti (e quindi essere dato in locazione)? In particolare se la superficie totale è 23 mq con una camera da letto di 8 mq?
    grazie

  6. Buongiorno. In un abitazione di 2 piani dove il piano inferiore è accatastato rustico ed ha un altezza di 1.50 circa, 2 finestre di 1 mt cad. e la porta d’ingresso dal giardino, è possibile fare il cambio destinazione d’uso in cucina/soggiorno?nello stesso livello c’è anche un bagno con un’altra finestra standard e un ripostiglio con un ulteriore finestrina. Il piano superiore invece sarebbe l’appartamento vero e proprio con cucina soggiorno, camera e bagno, ma vorremmo farlo diventare la zona notte con 2 camere e il bagno.
    Grazie

  7. un disimpegno fra zona giorno – camera e bagno, in un fabbricato che viene demolito e ricostruito con il piano casa (35%) in Valle d’Aosta, sopra i 1000 metri di altitudine, dove il regolamento prevede un’altezza dei locali di abitazione a mt. 2.40, può essere realizzato con altezza mt. 2.20 il solo disimpegno ?

    Grazie Enzo

  8. Salve, una camera da letto che non affaccia direttamente sull’esterno (luce naturale ) ma che da su un corridoio che a sua volta da sull’esterno (corridoio a sua volta fornito di ampie vetrate che quindi soddisfano la percentuale di luce ).
    può soddisfare i requisiti igienico sanitari per le stanze da letto ?
    o vi è bisogno che le finestre affaccino direttamente sull’esterno per la luce o l’areazione ?
    per l’areazione potrebbe facilmente essere prevista una ventola d’areazione .

    Cordiali saluti .
    Italo

  9. Buongiorno: vi contatto per aver conferma di quanto ricordo, nonostante non eserciti da anni a causa del TRAUMA causa dell’invalidità sofferta e maturata a partire dal 16/6/2004, data di risveglio dalle condizioni comatose iniziate il 24/4/2004. Per avere l’abitabilità e quindi poter usufruire di un immobile qualsivoglia occorre, oltre ai requisiti ulteriori, disporre di un servizio igienico. Chiedo conferma se, come credo, sia sufficiente disporre di un box-wc amovibile. (cfr. https://www.weddingwire.com/biz/a-royal-flush-inc-bridgeport/165b198694652194.html)
    Saluto ringraziando ed attendendo vostra risposta

  10. Salve la porta d ingresso esterna rientra come punto di aerazione ai fini del rilascio dell’ agibilità per uso residenziale? Finestra solamente non supera 1/8 consentito per legge. Mentre invece finestra e porta d ingresso esterna si. Grazie

    • Il decreto parla di superficie aero illuminante, quindi nel tuo caso è soddisfatto il requisito di aerazione, ma non quello dell’illuminazione che comunque deve rispondere ad 1/8, dovresti optare per un portone di ingresso con una porzione a vetri che potrà sommarsi alla superficie della finestra.
      Tieni conto che il portone deve trovarsi nella perimetrazione del locale in oggetto.

  11. Un stabile a tre piani ,a piano terra si trova una pizzeria-forno .Attivita rumorosa,specie di notte.Io al terzo piano sento macchinari in funzione dopo mezanotte e al mattino presto.Quale sono le norme di questo tipo di attivita che si trovano in un complesso abitativo.

  12. Gentilmente porgo questa domanda:
    Ho intenzione di aprire una attività commerciale per la somministrazione di cibo al pubblico che é previsto l’utilizzo di un macchinario che non trovo in Italia e lo ho trovato in vendita in un paese extra europeo. Posso utilizzare questo macchinario o necessito di qualche certificazione specifica? Grazie

  13. Salve,
    Sono in affitto ad oggi in una casa che non riesce a scaldarsi. Di fatto consumo una media di 5 metri cubi di gas al giorno per tenere la casa tra i 17 e i 18 gradi.
    Prego di considerare che ho tappato il foro di aereazione perchè da aperto non supero i 16 gradi in casa con una corrente di aria incredibile.
    La casa è un bilocale ricavato da monolocale.

    Visto che i termosifoni sono incassati e sotto le finestre …ho gli estremi per chiedere una modifica all’impianto? Potrei fare esposto a qualche ente di controllo? Il comune ad esempio?

    Grazie

  14. Domando, per autorevole risposta motivata da valida legislazione, se può essere dato e a quali condizioni il permesso di esistenza di un WC (a ridosso di parete esterna in corrispondenza della colonna di scarico delle acque scure dell’immobile) in una veranda regolarizzata e costruita in pvc a taglio termico?
    Grazie.

  15. Buonasera, mi rimetto a voi per un problema condominiale. Vivo a Torino in un palazzo con alloggi di “ringhiera”. Al piano superiore un alloggio, che non ha il bagno interno, sfrutta uno dei vecchi gabinetti sul ballatoio condominiali. Vorrei sapere se, per ne norme igienico sanitarie del mio comune, è ammissibile che un appartamento sia sprovvisto di bagno interno e utilizzi il vecchio bagno condominiale del piano, tra l’altro all’interno c’è solo gabinetto ed un piccolo lavandino, misura circa 1 meteo quadro.
    Il proprietario non vuole effettuare i lavori. L’appartamento è in affitto, è possibile affittare un alloggio sprovvisto di bagno? Gli affittuari percorrono, anche in inverno, diversi metri sul ballatoio per andare in bagno.
    In attesa di un vostro cenno, vi auguro una buona serata.

  16. Se il w.c. non è presente all’interno di una casa singola ma si trova all’esterno ( circa 30 metri) può essere richiesto il certificato di agibilità?
    Grazie

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