
Il “Patto per la casa”, sottoscritto giovedi 2 febbraio dalla Regione Lombardia e 53 soggetti pubblici, privati e del sociale, ha l’obiettivo di rispondere alla richiesta abitativa popolare. L’accordo è stato siglato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, dall’assessore alla Casa Domenico Zambetti e dai soggetti pubblici, privati e del sociale che operano nel settore casa: istituzioni locali (sindaci dei capoluoghi di Provincia, Anci, Upl), sindacati (degli inquilini e confederali), associazioni dei costruttori, degli artigiani e delle banche, cooperative, categorie professionali come notai e architetti, mondo del volontariato e del non profit, prefetto di Milano.
In dettaglio, gli obiettivi sono i seguenti:
– sostegno economico per gli affitti;
– nuove forme di agevolazione dei mutui per la prima casa;
– introduzione di strumenti finanziari innovativi (per esempio, il Fondo immobiliare che passerà da 220 milioni a 400);
– entro il 2015 piano di costruzione di 6.000 nuovi alloggi;
– riqualificazione di altri 4000 alloggi Aler esistenti;
– riassetto di interi quartieri per garantire qualità di vita e sicurezza;
– socialità, per creare quartieri improntati a un mix abitativo che può garantire la convivenza serena.
Questi impegni, alcuni dei quali già in atto, sono considerati ineludibili. Sono stati messi a punto in un anno lavoro, di dialogo e di confronto con tutti i protagonisti della sottoscrizione, alcuni dei quali hanno definito “storica” l’intesa.
Ha detto Formigoni: “Il Patto rappresenta un sistema integrato di interventi che interessano quello che può essere considerato uno dei pilastri del welfare, messo a dura prova dalla difficile congiuntura economica: il tema della casa. Nasce da un confronto ampio, allargato a tutto il territorio lombardo. Un approccio nuovo, che invita a una maggior responsabilizzazione di ciascuno e rende possibile una moltiplicazione delle risorse grazie anche al lancio di strumenti come il Fondo immobiliare, che vanta già una dotazione di oltre 200 milioni di euro”. L’iniziativa è il modo che la Regione ha messo in atto per “rispondere colpo su colpo a una crisi che morde sempre di più e a una domanda abitativa che presenta sfaccettature molto diverse rispetto al passato. Per questo è quanto mai urgente rivolgersi anche a chi presenta un reddito medio”.
Il Patto nuove e più efficaci linee d’azione attraverso cui rispondere alle specifiche esigenze abitative dei cittadini e ha l’ambizione di rappresentare anche il contributo della Regione Lombardia allo sviluppo di politiche nazionali per l’abitare.
Visto e considerato il sostanziale azzeramento dei trasferimenti statali, è certamente un compito ambizioso. È una sorta di welfare abitativo, all’interno del quale si collocano: il ripensamento del Fondo sostegno affitti, il ripensamento del contributo per l’acquisto della prima casa e la convinzione della necessità di riportare sul mercato il patrimonio privato invenduto. Le Aler saranno valorizzate e sarà introdotto un meccanismo di accreditamento dei privati.
Il Patto per la casa è stato sottoscritto anche da Assoedilizia e dalla Federazione Lombarda della Proprietà Edilizia. Si è giunti a un’intesa e all’integrazione del Patto con l’assicurazione – da parte dell’assessore regionale Zambetti – che la Regione Lombardia interverrà presso il Governo, in accordo con la Proprietà Edilizia, al fine di richiedere agevolazioni fiscali per la locazione privata.