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Assicurazione Professionale, obbligo dal 15 agosto. Tutti pronti? No!

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Dal 15 agosto 2013 tutti i professionisti dovranno possedere una assicurazione professionale. Dopo la proroga di un anno fa concessa dal d.P.R. della Riforma delle Professioni, la polizza professionale diventa obbligatoria per eventuali danni causati dall’attività di professionista, così come diventa obbligatorio comunicare al cliente il massimale e gli estremi della polizza stessa.

Le professioni dell’Area Tecnica hanno detto no alla convenzione unica tra ingegneri, architetti, periti agrari e geometri: gli ingegneri hanno indicato le polizze ritenute idonee in una circolare, gli architetti sottoscriveranno le convenzioni entro la fine del mese di luglio, i periti agrari hanno stabilito due convenzioni e i geometri hanno stipulato una convezione con Marsh.

Per quanto riguarda la percentuale di iscritti agli Ordini già assicurati, la situazione più critica è quella dei geometri:

– solo il 30% dei geometri è infatti assicurato (33.000 in tutto);

– neanche la metà degli ingegneri (40%, 40.000 soggetti) è assicurata;

– il 46% degli architetti (70.000 professionisti) ha una la assicurazione RC professionale;

– tutti i periti agrari sono coperti da assicurazione che copre eventuali danni causati dall’attività professionale.

Il Consiglio nazionale degli Architetti ha da poco reso noto un disciplinare per le Compagnie di Assicurazione (leggi Assicurazione RC Professionale, dal CNAPPC un disciplinare per le Compagnie). Leggi anche gli ultimi articoli pubblicati sull’assicurazione professionale.

In molti, tra i professionisti tecnici, non hanno la assicurazione professionale e tanti sperano in un rinvio dei termini che fanno scattare l’obbligo. Anche se nessuno lo chiede per vie ufficiali.


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3 Commenti

  1. Petizione per l’abolizione dell’obbligo d’assicurazione professionale
    (art. 5 D.P.R. 7 agosto 2012 n. 137)

    Tre colleghi napoletani e la sottoscritta, il 15 marzo, abbiamo promosso una Petizione Popolare per affermare la necessità che la Professione resti Libera, come sancito dall’art. 33 della nostra Costituzione, e chiedere l’abolizione dell’obbligo di assicurazione.
    Gli ordini professionali avrebbero potuto lavorare per fornire note esplicative e chiarimenti, piuttosto che limitarsi a condurre accordi con le holding assicurative, lasciando la categoria in una condizione di incertezza e generale disinformazione.
    Le assicurazioni vengono stipulate su base annua e, seppur la norma imponga la necessità di stipula di assicurazione per ”l’esercizio” dell’attività professionale, l’obbligo sarà di fatto indistintamente esteso a tutti i professionisti iscritti ad un Albo. Un professionista, anche in assenza di incarichi, sarà costretto a stipulare una polizza altrimenti commettendo illecito disciplinare. Questo ci è apparso profondamente ingiusto ed iniquo anche alla luce dell’attuale situazione professionale. La professione di Architetto, colpita gravemente da una crisi che va ben aldilà di quella meramente economica, ma che è etica e strutturale, legata al ruolo sociale dell’Architetto che oggi in Italia è ormai avulso dalla possibilità di incidere ed intervenire nel progresso civile del paese, vive un momento di crisi profonda.
    Una enorme percentuale dei circa centocinquantamila architetti italiani, in un’Italia dove i principi di meritocrazia sono chimere e le clientele sono i criteri di scelta, vive oggi una condizione di grande sofferenza che risulta ancor più grave per i piccoli studi che tendono progressivamente a scomparire. La tutela del cliente dovrebbe passare per la qualità dei servizi professionali offerti. Le umiliazioni e le difficoltà a cui i professionisti sono ormai costretti non potranno favorire la qualità ma bensì, come sta succedendo, porteranno al definitivo scadimento dell’offerta professionale, oramai sottomessa a regole di competitività proprie del mercato e non ai principi della qualità dei servizi.
    Chiediamo che l’assicurazione professionale sia una scelta del professionista. Diversamente gli ordini professionali avrebbero dovuto pretendere che in presenza di un obbligo d’assicurazione per il professionista ci fosse un obbligo anche per il committente, che dovrebbe garantire i pagamenti.
    Invitiamo a leggere il testo della petizione al link http://www.causes.com/causes/967774-no-all-assicurazione-obbligatoria-professionale-salviamo-la-liberta-di-pensare-e-di-progettare/about ed a sottoscriverlo e divulgarlo.
    La petizione è stata accolta e portata in commissione speciale economia, come proposta di Legge, da una parlamentare del M5S, dott. Carla Ruocco che, sollecitata, ha accolto ed appoggiato la protesta facendosene portavoce.

  2. Vi ringrazio per l’attenzione al tema.
    Il redattore dell’articolo, in chiusura, scrive: “In molti, tra i professionisti tecnici, non hanno l’assicurazione professionale e tanti sperano in un rinvio dei termini che fanno scattare l’obbligo. Anche se nessuno lo chiede per vie ufficiali”.
    A questo proposito invito il Redattore a documentare l’esistenza di un movimento ufficiale che ha addirittura chiesto l’abolizione dell’assicurazione obbligatoria.
    Inoltre esiste una proposta di legge in Commissione Finanze presentata dalla Parlamentare Carla Ruocco, sull’abolizione dell’obbligo di assicurazione professionale.
    Se nell’articolo si intendesse per “via ufficiale” quella rappresentata dal sistema ordinistico, sarebbe un fatto importante che il Redattore richiamasse l’attenzione dei Tecnici Iscritti agli Albi su un fatto:
    che gli Ordini e i Consigli Nazionali non rappresentano, a nessun titolo, gli Iscritti agli Ordini.
    Infatti sono Enti di Stato, non Sindacati.
    Non esiste nessun Ente di Stato che possa rappresentare al contempo gli Iscritti per via obbligatoria.

    Queste Istituzioni, infatti, per come sono strutturate, non chiederanno mai nessun rinvio dell’obbligo.
    Anzi, è ormai sotto gli occhi di tutti, che, in aggravante, queste Istituzioni di Stato non hanno nessun interesse a difendere, sotto nessun aspetto, gli Iscritti agli Ordini: tanto vero è che i contenuti della cosiddetta “riforma”, in danno degli stessi Iscritti, sono stati sostenuti, da sempre, da queste stesse Istituzioni di Stato, in maniera del tutto separata dai problemi e dalle istanze reali degli stessi Iscritti.
    Sarebbe davvero interessante e innovativo che siti web come il Vostro, sempre attento al mondo delle Professioni, si interessassero con attenzione a queste nuove forme di aggregazione delle Professioni Tecniche stesse, che sono sempre più presenti nelle singole realtà e sul web. Cordiali saluti e grazie per l’ospitalità.

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