Consumo di suolo, sul ddl le Regioni bocciano il Governo

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato in giugno il disegno di legge per contenere il consumo di suolo, ma i tecnici delle Regioni e delle Province autonome l’hanno bocciato, perché lo ritengono privo di una visione strategica e complessiva del territorio e perchè rischia di portare a un blocco degli strumenti urbanistici vigenti.

Le Regioni ribadiscono la necessità di definire principi fondamentali in materia di governo del territorio, in modo che l’azione legislativa e programmatica delle Regioni volta allo sviluppo sostenibile dei sistemi urbani e territoriali abbia una cornice all’interno della quale muoversi, dei binari su cui correre per orientarsi e non sbandare. Questa necessità è stata più volte auspicata e ribadita dalle Regioni.

La nuova proposta ricalca in modo eccessivo quella presentata dall’ex Ministro dell’Agricoltura Mario Catania nella precedente legislatura e questo rende vano il lavoro emendativo al ddl Catania che le Regioni hanno condotto. Il tema del consumo di suolo è complesso e strategico e va inquadrato con una visione unitaria di territorio e di politica territoriale integrata.

“Al contrario” osservano i tecnici delle regioni “il ddl approvato dal CdM, rispetto a una tematica fondamentale senza dubbio riconducibile alla materia di governo del territorio, propone una visione settoriale che ne sminuisce il valore strategico e un meccanismo di gestione tanto complesso quanto sostanzialmente inapplicabile”. Il disegno di legge lede le competenze regionali e “rischia di innescare contenziosi tra livelli di Governo e con i privati in ragione della espressa previsione di divieto, per un periodo di tre anni, di consumo di superficie agricola che, per come definita nel medesimo ddl, equivale a un indifferenziato e sostanziale blocco degli strumenti urbanistici vigenti”.

Redazione Tecnica

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