Le Società tra professionisti non convincono i professionisti

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A dare voce ai dubbi dei professionisti è proprio Marina Calderone, presidente del Comitato unitario delle professioni (CUP): “Abbiamo chiesto al Governo, e al Ministero della giustizia garanzie, all’interno di quelli che saranno i decreti di attuazione, sulla tutela dell’indipendenza di giudizio del professionista”.

 

Si tratta del secondo affondo allo strumento delle società tra professionisti che viene portato dal CUP, dopo che a inizio gennaio una circolare bollava come “frettolosa” e “inopportuna” la norma che ne consentiva la costituzione.

 

Tra le critiche maggiori, sempre nella circolare, era evidenziata l’impossibilità per gli ordini e per i collegi professionali di rilasciare alle società tra professionisti la certificazione, che ne attesti l’avvenuta iscrizione agli albi.

 

“Banalizzare il tema della riforma delle professioni, limitandolo a una sterile polemica sul fronte delle tariffe vuol dire dimenticarsi tutte quelle altre peculiarità che vengono dal mondo professionale”, chiosa Calderone. E proprio per fare sentire la voce dei professionisti viene confermata la manifestazione nazionale dei professionisti del prossimo 1° marzo, promossa da CUP e ADEPP.

 

Altro punto di dissenso da parte della presidente del CUP è anche la nuova formula di società per gli under 35, attiva con un capitale simbolico di 1 euro. “Questa società -ha avvertito Calderone – non va da nessuna parte, neanche in banca, perché i giovani devono essere accompagnati dalla nonna, altrimenti non gli dà nulla nessuno. Quindi il 1° marzo tutti in piazza per una battaglia di legalità, per le idee, per il nostro paese, e per i nostri figli”.

 

Fonte Adnkronos

Redazione Tecnica

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