Lazio, un sistema informatico blocca l’edilizia: gli ingegneri chiedono soluzioni per lavorare

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“L’edilizia non ha solo bisogno di incentivi economici, ma anche di strumenti che permettano agli operatori di poter lavorare”, è quanto afferma il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, Carla Cappiello.

A seguito di un’analisi effettuata dall’Ordine romano si è evinto che nei primi sei mesi del 2013 a bloccare la crescita del settore dell’edilizia strutturale nel Lazio, non è stata solo la crisi, ma anche l’adozione di un sistema informatico, complesso e non perfezionato, che obbliga  gli ingegneri a presentare al Genio Civile i progetti riguardanti le nuove costruzioni solo in via telematica, abolendo l’uso del cartaceo.

“Ogni giorno arrivano all’Ordine numerose segnalazioni di colleghi, che ci chiedono delucidazioni su come usare il sistema e come andare avanti nella loro attività ” – continua  l’ing. Carla Cappiello- “Abbiamo, pertanto, chiesto un aiuto al neo eletto Assessore alle Infrastrutture, alle Politiche Abitative e all’Ambiente della Regione Lazio, On. Fabio Refrigeri, a che ci vengano date delle soluzioni. In un momento storico come questo non si può perdere nessuna possibilità di lavoro.”

Con la delibera n. 10 del 13 gennaio 2012 della “Giunta Polverini” la Regione Lazio ha adottato il regolamento concernente lo snellimento delle procedure per l’esercizio delle funzioni regionali in materia di prevenzione del rischio sismico.

Il regolamento sancisce, tra le varie cose, che dal 1° gennaio 2013 tutta la documentazione dei progetti e delle autorizzazioni in area sismica sia gestita esclusivamente ed unicamente tramite il sistema informatizzato SITAS – Sistema Informatico per la Trasparenza delle Autorizzazioni Sismiche (leggi anche Lazio, iter semplificati per la prevenzione del rischio sismico).

Quello che teoricamente avrebbe dovuto rappresentare un miglioramento e una velocizzazione delle procedure, ne sta causando rallentamenti e sta ponendo numerosi ostacoli. Tanto più che la norma è retroattiva, investendo, infatti, anche le pratiche presentate in formato cartaceo prima di gennaio di quest’anno.

“Noi non siamo contro l’informatizzazione, che se ben programmata e gestita, risolve numerose problematiche e perdite di tempo. Avremmo voluto un passaggio razionale tra il cartaceo e il digitale, affinché non fosse lasciato per strada nessuno”.

Non vi è stata, infatti, una graduale preparazione che accompagnasse dall’uso del cartaceo all’uso del SITAS. Gli operatori non dispongono ancora di tutti gli strumenti richiesti dalla legge e c’è necessità di avere molto tempo a disposizione per comprendere il funzionamento del sistema.

Vista la delicata situazione, l’Ordine romano ha richiesto all’On. Refrigeri: l’apertura di un tavolo di confronto per approfondire le tematiche e le problematiche interne al regolamento, verificando un suo possibile perfezionamento, considerando anche gli elementi indicati dalla Federazione degli Ingegneri del Lazio e da altre categorie professionali; un immediato provvedimento di Giunta che deliberi la reintroduzione del formato cartaceo per le pratiche dei progetti presentati prima del 1° gennaio 2013; la realizzazione di un servizio di assistenza telefonica efficiente per chi necessita di informazioni e supporto durante l’introduzione dei dati.

Redazione Tecnica

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