Gli obiettivi delle fonti energetiche rinnovabili

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L’obiettivo delle fonti energetiche rinnovabili è quello di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica, contribuendo a conseguire gli obiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas a effetto serra posti dal protocollo di Kyoto dell’11 dicembre 1997.

In particolare, rientrano tra i principali obiettivi delle fonti rinnovabili di energia gli impegni sottoscritti con il protocollo di Kyoto, relativi alla limitazione quantificata e di riduzione delle emissioni antropiche aggregate, espresse in equivalente biossido di carbonio, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, attraverso:
–  il miglioramento dell’efficacia energetica in settori rilevanti dell’economia nazionale;

–  la protezione ed il miglioramento dei meccanismi di rimozione e di raccolta dei gas ad effetto serra, non inclusi nel Protocollo di Montreal, tenuto conto degli impegni assunti in virtù degli accordi internazionali ambientali;

–  la promozione di metodi sostenibili di gestione forestale, di imboschimento e di rimboschimento;

–  la promozione di forme sostenibili di agricoltura sulla base delle considerazioni relative ai cambiamenti climatici;

–  la ricerca, la promozione, lo sviluppo e la maggiore utilizzazione di forme energetiche rinnovabili, di tecnologie per la cattura e l’isolamento del biossido di carbonio e di tecnologie avanzate ed innovative compatibili con l’ambiente;

la riduzione progressiva o l’eliminazione graduale delle imperfezioni del mercato, degli incentivi fiscali, delle esenzioni tributarie e di sussidi, in:
– tutti i settori responsabili di emissioni di gas ad effetto serra, ed applicazione di strumenti di mercato;

– l’incoraggiamento di riforme appropriate nei settori pertinenti, al fine di promuovere politiche e misure che limitino o riducano le emissioni dei gas ad effetto serra non inclusi nel Protocollo di Montreal;

– l’adozione di misure volte a limitare e/o ridurre le emissioni di gas ad effetto serra non inclusi nel Protocollo di Montreal nel settore dei trasporti;

– la limitazione e/o riduzione delle emissioni di metano attraverso il suo recupero ed utilizzazione nel settore della gestione dei rifiuti, come pure nella produzione, il trasporto e la distribuzione di energia.

Gli impianti fotovoltaici trasformano l’energia solare in energia elettrica mediante un insieme di apparecchiature o dispositivi.

Tali impianti sono costituiti da:
– uno o più moduli fotovoltaici;

– un inverter;

– misuratori di energia.

L’elemento essenziale dell’impianto viene rappresentato dal modulo fotovoltaico, capace di captare le radiazioni solari durante le ore diurne e di trasformarle in energia elettrica in corrente continua.

L’inverter trasforma l’energia elettrica prodotta da corrente continua a corrente alternata per l’alimentazione degli elettrodomestici e delle apparecchiature elettriche.

I misuratori di energia sono dei dispositivi per il controllo e la contabilizzazione della quantità di energia elettrica prodotta.

L’installazione di un impianto fotovoltaico deve avvenire in modo tale che i pannelli siano esposti nella migliore posizione di soleggiamento, cioè con i pannelli esposti a sud.

Con le esposizioni verso sud-est o sud-ovest si ha una diminuzione della produzione di energia rispetto a quella  esposta a sud.

L’inclinazione ottimale dei pannelli è di circa 30 gradi rispetto al piano orizzontale, anche se si possono utilizzare inclinazioni differenti come:
– in piano per gli impianti radenti a terrazzo;

– verticale per gli impianti a parete.

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