Fotovoltaico in aree agricole. Le Associazioni: con il dl liberalizzazioni più danni che vantaggi

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L’articolo 65 del decreto sulle liberalizzazioni, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 2012, stralcia parte dell’articolo 10 del d.lgs. 3 marzo 2011 n.28, che concedeva un anno di tempo ai produttori per mettere in esercizio gli impianti fotovoltaici a terra in area agricola, il cui iter autorizzativo fosse già avviato.

 

Sono sorprese e preoccupate le associazioni di categoria (Anie/Gifi, Aper, Assosolare e Asso Energie Future) del contenuto dell’articolo 65 del derceto che sarebbe stato modificato, nella notte, con gravi effetti per numerosi operatori che hanno investimenti in corso.

 

Il testo pubblicato in Gazzetta ufficiale, si legge in una nota congiunta, introduce, incredibilmente, disposizioni retroattive che ledono gravemente i diritti dei produttori fotovoltaici che in buona fede hanno iniziato a realizzare nuovi impianti secondo la normativa vigente, da soli 10 mesi (d.lgs. 28/2011).

 

Secondo le Associazioni, l’abrogazione di questa norma transitoria getta nel panico i produttori i quali, avendo già sostenuto tutti i costi per la realizzazione degli impianti, a meno di due mesi dalla scadenza dell’anno di tempo concesso dal d.lgs. 3 marzo 2011 n.28, non sanno ora se mai potranno ricevere un incentivo per gli impianti prossimi a entrare in esercizio.

 

Ribadendo la necessità di evitare interventi normativi “estemporanei e retroattivi che minano la stabilità del sistema e ledono la fiducia degli investitori”, le Associazioni chiedono “che finisca, in maniera definitiva, la fase in cui si decide senza ascoltare la voce delle forzesociali ed economiche che operano in concreto”.

 

L’auspicio di Anie/Gifi, Assosolare, Aper e Asso Energie Future è di un rapido e autorevole intervento del Parlamento, affinchéin sede di conversione del decreto venga stralciata definitivamente la nuova norma antifotovoltaico.

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