Debiti P.A., inclusi i professionisti. Domani decreto da 6-7 miliardi

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Tra oggi e domani il Parlamento e successivamente il Governo daranno l’ok  al pagamento dei debiti delle p.a.

Oggi Camera e Senato sono convocate per approvare la Relazione del governo licenziata dal Consiglio dei ministri il 21 marzo che ipotizza un incremento del deficit 2013 dal previsto 2,4% del Pil al 2,9% a causa, appunto, della spesa da 40 miliardi necessaria a saldare almeno parzialmente i debiti contratti con le imprese.

Domani è atteso il via libera del Governo per allentare il patto di stabilità e sblocca i pagamenti con un’operazione che probabilmente si svolgerà in 2 tranche da 6-7 miliardi di euro: 3-4 subito, altrettanti entro la fine del mese di giugno per arrivare a 20 miliardi nella seconda metà del 2013 e altrettanti nel 2014 (leggi anche “Pagamenti P.A., il Governo Monti sblocca 40 miliardi di euro“).

Zanetti ha anche proposto la creazione di una anagrafe di tutti i debiti commerciali delle PA, con obblighi di comunicazione in capo agli uffici e previsione di sanzioni stringenti per garantire che il pagamento avvenga secondo criteri oggettivi e trasparenti legati alla data cronologica del credito. Sui crediti vantati da società a partecipazione pubblica avanza l’ipotesi di meccanismi che permettano di utilizzare l’importo incassato per pagare i fornitori privati in attesa.

Tra le novità segnaliamo l’inclusione dei professionisti tra i beneficiari del piano di sblocco dei debiti arretrati delle p.a. (leggi anche “Pagamenti p.a., professionisti esclusi dal decreto. L’Ue fa marcia indietro“)

La notizia è arrivata dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli, durante l’audizione presso le Commissioni speciali di Camera e Senato, rispondendo a Enrico Zanetti, deputato di Scelta Civica e segretario della Commissione speciale della Camera.

“Gli architetti italiani – aveva precisato alcuni giorni fa il Cnappc – vantano crediti dalla pubblica amministrazione per circa 500 milioni di euro sul totale di circa 2 miliardi che lo Stato deve al comparto della progettazione delle opere pubbliche. Si tratta di una situazione che non può essere ulteriormente sopportata da un comparto, come appunto quello della progettazione, che registra eccezionali ed insopportabili dinamiche di flessione anche per il blocco delle opere pubbliche”.
“I limiti di bilancio si possono trattare come dimostra il caso della Spagna e della Francia che hanno contrattato con Bruxelles delle condizioni diverse e hanno potuto pagare velocemente i debiti con le imprese.” Questo il commento del Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, all’audizione in Parlamento del Ministro Grilli sui debiti della PA.

“Positiva la disponibilità del Governo annunciata quest’oggi dal Ministro – continua Buzzetti -di voler accelerare il pagamento dei debiti come l’Ance chiede da tempo, ma pensiamo si possa fare ancora di più trattando con l’Europa un leggero sforamento del limite del 3% del deficit che consentirebbe di pagare subito tutti gli 11 miliardi di spese per investimenti già disponibili nella casse degli enti locali e bloccate dal patto di stabilità.”

Che l’edilizia sia uno dei settori maggiormente penalizzato dai mancati pagamenti lo attesta anche Banca d’Italia che proprio oggi ha rimarcato come siano le imprese edili quelle che soffrono maggiormente a causa dei ritardi.

Proprio per questo, conclude il Presidente dell’Ance, “bisogna fare attenzione a non rimanere vittime di artifici contabili che possono portare a penalizzare il pagamento di alcuni settori rispetto agli altri” e quindi consentire l’utilizzo di tutte le risorse disponibili come già chiesto da Anci e Ance congiuntamente nella manifestazione di una settimana fa a Roma.

Redazione Tecnica

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