Allarme occupazione. Da inizio crisi persi 300.000 posti di lavoro in edilizia

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Sono 300.000 i posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni dall’inizio della crisi. Il dato, drammatico, è stato diffuso dalle principali organizzazioni sindacali edili Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, che hanno proposto una piattaforma comune di proposte, alla base della manifestazione unitaria prevista a Roma per il prossimo 3 marzo 2012.

 

La ricetta dei sindacati
Secondo il documento elaborato dalle organizzazioni sindacali “Il settore delle costruzioni è stato fra quelli che più hanno pagato in termini occupazionali, sociali ed economici la crisi che da oltre tre anni ha devastato il paese”.

 

“L’assenza di provvedimenti adeguati a contrastarla”, si legge nell’incipit della piattaforma, “ha prodotto oltre 300.000 occupati in meno, l’aumento dell’illegalità e dell’irregolarità del lavoro e l’indebolimento complessivo di un sistema di imprese già fortemente destrutturato”.

 

Tra le misure indicate dalla triade sindacale, per arginare l’emorragia di posti di lavoro nel settore, vi sono maggiore trasparenza e regolarità sul mercato delle infrastrutture, necessità di destinare una quota dell’Imu ai Comuni per allentare i vincoli del Patto di Stabilità e garantire maggiori risorse a interventi di tutela del territorio e di prevenzione del dissesto idrogeologico, un piano infrastrutturale straordinario per il Mezzogiorno d’Italia, sviluppo della Green Economy, garantire effettiva qualità alle imprese che accedono al mercato attraverso idonei strumenti di qualificazione, quali quelli definiti con accordo fra le parti sociali del settore in materia di attuazione della cosiddetta Patente a punti prevista dal d.lgs. 81/2008.

 

Piattaforma per la manifestazione unitaria del settore costruzioni del 3 marzo 2012 (Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil)

 

Redazione Tecnica

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