Riforma professioni, ecco cosa cambia nel Decreto liberalizzazioni

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Il Governo Monti è già da tempo nel pieno della seconda fase del proprio mandato, quella per la crescita, lo sviluppo e la ripresa economica e oggi in Consiglio dei Ministri arriva il decreto “Cresci Italia”. Al centro del testo una serie di provvedimenti che, secondo quanto emerso dalla bozza circolata ieri, riguarderanno gli ambiti più diversi: taxi, assicurazioni automobilistiche, farmacie, mutui, edicole, benzinai, fino ad arrivare, e questo è quello che più ci interessa, alle Professioni tecniche.

 

Cosa cambia?
Più concorrenza
Il decreto prevede di abrogare le tariffe, quindi i professionisti dovranno valutare più attentamente i costi, per evitare che un concorrente sottragga loro un cliente. Il professionista sarà sempre più soggetto a un confronto con i propri concorrenti.

 

Preventivo obbligatorio
I professionisti devono fornire a un cliente un preventivo scritto di spesa per la prestazione professionale. Il preventivo deve contenere il numero di polizza assicurativa per la responsabilità civile.

 

Accordo scritto con il cliente
Concluso l’accordo, il professionista deve mettere nero su bianco i termini del mandato e mantenere, naturalmente, il documento scritto che riporta il preventivo.

 

Ruolo del giudice
In caso di contrasto tra professionista e cliente, il giudice deve decidere senza fare riferimento a parametri di legge.

 

Tirocinio all’Università
Gli aspiranti professionisti possono farlo durante il corso di laurea specialistica. Il praticantato deve essere gestito dall’Ateneo.

 

Possibilità di utilizzare i fidi
I professionisti potranno avere accesso alle garanzie colettive dei fidi: l’accesso al credito per ottenere denaro per gli investimenti necessari allo studio sarà più facile.

 

Cosa dicono gli architetti?
Valutano positiva l’abolizione delle tariffe, purchè ci sia un prezzo cui i giudici e le pubbliche amministrazioni pssono fare riferimento.
L’obbligo del preventivo è un’ottima novità.
Le società professionali con soci non professionisti è una buona idea solo se il capitale è sotto il 50% e se chi amministra è un professionista.
È una buona novità il tirocinio internamente all’Università, ma gli standard formativi devono essere stabiliti dagli Ordini.
Leggi l’intervento di Freyrie.

 

Cosa dicono gli ingegneri?
L’abolizione delle tariffe non costituisce nessuna garanzia per l’utente, che non avrà più alcun punto di riferimento.
L’obbligo di preventivare la spesa è una cosa buona, se si può usare il disciplinare per definire un livello di qualità e impegno nel lavoro.
Il tirocinio interno all’Università è una buona novità.

Redazione Tecnica

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