Una ventata di aria fresca: la procedura per manutenzione e pulizia impianti trattamento aria

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Il 7 febbraio 2013 la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano ha sancito un accordo redigendo la Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria.

Scopo di questa procedura è quello di fornire al Datore di lavoro uno strumento pratico ed efficace per adempiere agli obblighi previsti dall’art. 64 del d.lgs. 81/2008 (ovvero la regolare manutenzione e pulizia dei luoghi di lavoro, degli impianti e dei dispositivi installati) ed in particolare dall’allegato IV: “Requisiti dei luoghi di lavoro” che fornisce indicazioni in merito alla pulizia e alla manutenzione, evidenziando che: “Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente”.

Anche le Unità Trattamento Aria (U.T.A.) ricadono pertanto a pieno titolo all’interno di tale definizione di impianto.

La scarsa o addirittura inesistente pulizia dei filtri si affianca sempre più spesso ad altri fattori quali lo scarso ricambio di aria, il riscaldamento/raffrescamento eccessivo, le emissioni legate ai toner delle fotocopiatrici e ad altri aspetti che portano alle cattive condizioni microclimatiche che spesso caratterizzano uffici,  supermercati, ospedali, centri commerciali, ecc.

Negli ultimi anni sono sempre più frequenti i casi di patologie respiratorie, riconducibili alla cattiva gestione e mancata manutenzione degli impianti di condizionamento nei luoghi di lavoro: partendo dai fastidi più comuni quali emicranie, nausee, bruciore agli occhi, stanchezza, calo della concentrazione si arriva a patologie ben più pericolose come la  legionella.

Nel luglio del 1976, si verificò una violenta epidemia di polmonite tra i partecipanti ad un convegno nella città di Filadelfia. L’inchiesta epidemiologica che venne subito condotta localizzò la fonte di infezione nella sala riunioni dell’albergo in cui si teneva il raduno. Risultò infatti evidente che la trasmissione del microrganismo era avvenuta mediante aria condizionata contaminata dall’acqua delle torri di raffreddamento. Questi batteri fin ad allora sconosciuti, furono classificati come appartenenti al genere Legionella.

Da questo primo caso che ha fatto scuola, sono stati poi numerosi gli episodi di legionella periodicamente registrati ad esempio all’interno di alcuni alberghi o di alcune strutture sanitarie.

Nell’ottica della prevenzione, risulta pertanto fondamentale programmare ed eseguire una periodica manutenzione delle U.T.A., dei fancoil, delle torri di raffreddamento, delle bocchette e di tutte le porzioni dell’impianto al fine di ridurre al minimo il rischio di proliferazione e diffusione di agenti patogeni.

La procedura è riferita a tutti gli impianti di trattamento dell’aria, a servizio di ambienti di lavoro chiusi, destinati a garantire il benessere termo-igrometrico degli occupanti, la movimentazione e la qualità dell’aria. Gli impianti semplificati dal punto di vista strutturale e funzionale (ad esempio privi di umidificazione) sono interessati dalla procedura solo per le parti di pertinenza.

La procedura operativa è così strutturata:
Controlli sull’impianto: ispezione visiva e ispezione tecnica
– Flow chart della procedura operativa
– Leggi regionali in materia di gestione e manutenzione degli impianti
– Esempio di registro degli interventi effettuati sull’impianto
– Check list per l’ispezione visiva
– Analisi microbiologiche ed interventi previsti sulla sezione di umidificazione e sulla torre evaporativa
– Indicazioni per il monitoraggio microbiologico dei componenti dell’impianto
– Rapporto di prova dell’ispezione tecnica (da allegare al registro degli interventi di manutenzione)

Per garantire il buon funzionamento e la corretta igiene degli impianti è necessario effettuare periodici interventi di pulizia e manutenzione che prevedano una ispezione visiva e se necessaria una tecnica secondo quanto previsto dalla Flow chart della procedura operativa.

L’ispezione visiva permette di accertare lo stato dei vari componenti dell’impianto (es. serrande di presa dell’aria esterna, filtri, vasche di raccolta dell’acqua di condensa, umidificatori dell’UTA; terminali di mandata dell’aria; condotte dell’aria; torri di raffreddamento). Tale esame consiste nel valutare lo stato igienico di alcuni punti critici dell’impianto e la loro funzionalità.

Gli esiti delle verifiche effettuate durante l’ispezione visiva vengono raccolti nell’apposita check list (Allegato 3 della procedura), la quale conservata insieme al registro degli interventi di manutenzione può costituire un utile strumento per la valutazione nel tempo dello stato igienico dell’impianto.

L’ispezione tecnica prevede normalmente campionamenti e/o controlli tecnici sui componenti dell’impianto al fine di valutarne l’efficienza, lo stato di conservazione e le condizioni igieniche. Essa permette di diagnosticare le criticità manifestate dall’impianto, le misure da intraprendere e la tempistica con la quale intervenire.

Al termine dell’ispezione i risultati devono essere riportati in un rapporto scritto, per il quale può essere utilizzato il formato proposto nell’allegato 6 della procedura operativa che fornisce anche indicazioni per l’interpretazione dei rilievi effettuati.

Le analisi relative ad alcuni parametri sopra elencati (ad esempio particolato depositato nelle condotte, caduta di portata dell’aria nelle batterie di scambio termico, cariche microbiche) possono essere utilizzate come valutazione dell’efficacia degli interventi di pulizia o sanificazione attuati.

A questo punto risulta fondamentale la buona volontà del Datore di lavoro nell’opera di programmazione e registrazione degli interventi di manutenzione ordinaria degli impianti di trattamento aria: non più quindi una telefonata dell’ultimo minuti al tecnico per una pulizia veloce ed approssimativa degli impianti, ma un programma temporale preciso al pari di quello previsto per estintori, idranti, carrelli elevatori e caldaie.

Federica Magnani

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