Spazi verdi urbani e recupero delle città, nuovi obblighi per enti e privati

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Le ultime priorità legislative riguardano il contenimento del consumo di suolo attraverso gli incentivi per la riqualificazione ed il riutilizzo degli edifici, nonché lo sviluppo degli spazi verdi urbani.
Il 16 febbraio entra in vigore la legge 14 gennaio 2013, n. 10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, pubblicata in G.U. n. 27 del 1° febbraio 2013.

Il provvedimento introduce molteplici novità che impegnano le amministrazioni comunali e i cittadini in diversi settori della pubblica amministrazione, tra cui l’ambiente, il territorio, l’urbanistica, l’edilizia.

La novità di maggiore interesse è senza dubbio la riqualificazione degli edifici, attraverso un sistema di incentivazione, derivante dai proventi del contributo dei permessi di costruire e dalle sanzioni previste dal testo unico per l’edilizia.

Infatti, le maggiori entrate derivanti dai contributi per il rilascio dei permessi di costruire e dalle sanzioni previste dal testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, sono destinate in misura non inferiore al cinquanta per cento del totale annuo, alla realizzazione di opere pubbliche di urbanizzazione, opere per il recupero urbanistico e opere di manutenzione del patrimonio comunale.

Il miglioramento del patrimonio edilizio e urbano può essere effettuato attraverso una serie di obblighi per i privati che realizzano gli interventi, ma anche per le amministrazioni pubbliche.

Per la realizzazione di nuovi edifici si devono adottare accorgimenti atti a minimizzare eventuali impatti sull’ambiente circostante e in armonia con il territorio e il patrimonio edilizio esistente.

Pertanto i comuni sono tenuti, negli interventi di nuova costruzione e in quelli di ristrutturazione strutturale, a incoraggiare e promuovere misure per:
il risparmio e l’efficienza energetica;
la riduzione dell’effetto isola di calore estiva;
l’assorbimento delle polveri sottili;
la raccolta delle acque piovane.

Le aree riservate al verde pubblico urbano e gli immobili di origine rurale, riservati alle attività collettive sociali e culturali di quartiere, ceduti al comune nell’ambito delle convenzioni e delle norme tecniche di attuazione degli strumenti urbanistici attuativi, possono essere concessi in gestione, per quanto concerne la manutenzione, con diritto di prelazione ai cittadini residenti nei comprensori oggetto delle suddette convenzioni e su cui insistono i suddetti beni o aree, mediante procedura di evidenza pubblica, in forma ristretta, senza pubblicazione del bando di gara.

A tal fine, i cittadini residenti costituiscono un consorzio del comprensorio che raggiunga almeno il sessantasei per cento della proprietà del piano di lottizzazione.

 

Mario Di Nicola

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