Alessio, 33 anni geometra di Rossano Veneto

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Non voglio raccontare la mia storia perchè simile a quella di altri miei colleghi hanno già esposto la Loro.
Mi permettiate comunque di fare qualche osservazione in merito alle difficoltà dei giovani professionisti:
1) Siamo sfavoriti rispetto ai professionisti più anziani perchè oggi un nuovo professionista che decide di intraprendere la libera professione deve competere con molti altri suoi colleghi (ripeto molti) anche nel piccolo “paesetto”, quando invece i “vecchi professionisti” già per il fatto di aver iniziato l’esercizio della loro professione diversi anni fa, erano e sono enormemente più avvantaggiati, dato che a quei tempi c’erano anche solo 3 o 4 tecnici in un piccolo paese; non erano costretti a pagare le tasse che siamo costretti a pagare oggi, la loro attività era auto-pubblicizzata anche soltanto per il fatto che come già detto i tecnici in un paese si potevano contare su una mano e l’avvio e la costituzione dello studio tecnico non richiedeva certo un’investimento finanziario come oggi.
2) Una grave difficoltà è inoltre l’impossibilità di concorrere a bandi pubblici senza dover affrontare (contro ogni regola anche a livello Europeo) un vero e proprio lavoro per ciascuno di essi, per cui il neo-professionista intende presentare propria proposta. Infatti si osserva che:
a) Molti enti pubblici “pretendono” che sia allegato curriculum, secondo un loro modello appositamente predisposto o secondo loro regole imprescindibili, quando invece esiste il curriculun con formato Europeo, appunto per poter essere usato senza dover prepararne quasi ogni volta uno specifico per accontentare chi non è adeguatamente informato o non vuole esserlo “a spese nostre”.
b) Tutti gli Enti Pubblici, nonostante esista la P.E.C. (e che questa sostituisca a tutti gli effetti la raccomandata con ricevuta di ritorno, come stabilito da leggi vigenti) ci obbligano a presentare apposita domanda di partecipazione tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, non considerando valide le domande ricevute tramite posta elettronica certificata. Questo comporta spese di spedizione, acquisto buste x spedizione, stampe inutili di tutti i documenti cartacei richiesti, ecc. ecc. ecc.
c) Molti Enti pubblici per dare validità alla domanda da presentare per la partecipazione ad apposito bando pubblico richiedono il pagamento di una o più marche da bollo da 14,62 euro l’una, quando invece l’invio tramite p.e.c. consentirebbe di evitare anche queste inutili spese.
3) I giovani professionisti oltre a dover sostenere maggiori spese rispetto agli anziani professionisti per i corsi e seminari sulla formazione continua obbligatoria, devono anche acquistare numerosi software professionali per poter svolgere la loro professionalità con sempre più qualità. Mi chiedo come mai I Collegi e gli Ordini professionali non provvedano ad acquistare uno o più server ed installare i software necessari allo svolgimento dell’attività professionale senza far spendere ad ogni iscritto migliaia di euro, semplificando e allo stesso tempo amplificando l’uso di detti programmi gestibili anche in modalità telematica e out-door.

Redazione Tecnica

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