Decreto Sviluppo bis, i project bond solo per le nuove infrastrutture

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Prosegue la discussione sul testo del Decreto Sviluppo bis con l’analisi degli emendamenti presentati dai relatori Vicari e Bubbico. Tra le novità salienti sono da segnalare alcuni cambiamenti sul tema delle infrastrutture e degli appalti, tra i quali l’ennesima correzione di tiro sui project bond, le obbligazioni per il finanziamento delle opere pubbliche.

La principale novità sui project bond sta nella loro esclusione per le opere in corso di realizzazione. In altri termini, le obbligazioni per le infrastrutture sarebbero utilizzabili solo per i lavori pubblici e infrastrutturali di nuova realizzazione. Via libera, invece, ai project bond per l’implementazione delle reti TLC.

Sul tema degli appalti, gli emendamenti Vicari-Bubbico prevedono la pubblicazione sui quotidiani nazionali dell’avviso di aggiudicazione delle gare a spese delle imprese che hanno vinto il bando.

Esclusi i lavori pubblici dalla norma sulla responsabilità solidale dell’appaltatore per i mancati pagamenti di contributi e di IVA da parte dei subappaltatori. Rimane invece invariata a 500 milioni la soglia per il credito di imposta per le opere pubbliche sovvenzionate con capitali privati, dopo che era stato proposto il suo abbassamento a 100 milioni.

A margine, è il caso di registrare che nel Decreto Sviluppo bis saranno espunte le norme che riguardano la proroga di un anno agli incentivi per il fotovoltaico e la possibilità anche da parte dei professionisti di accedere al sistema di certificazione del credito vantato nei confronti delle pubbliche amministrazioni morose (leggi anche Decreto Sviluppo bis: ancora una volta i professionisti figli di un Dio minore).

Redazione Tecnica

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