Conto Energia Termico: chi può richiedere gli incentivi

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A inizio novembre, dopo tanti mesi di attesa, è stato finalmente annunciato il lancio del decreto sul Conto Energia Termico, che prevede un tesoretto di 900 milioni di euro da destinare a chi effettuerà interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica in edilizia e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Il testo, ancora in bozza, è attualmente all’esame della Conferenza unificata Stato-Regioni, ma già ora è possibile un esame approfondito dei contenuti del Conto Energia Termico per capire un po’ meglio di cosa si tratta e chi ne potrà beneficiare.

Anzitutto, i 900 milioni di incentivi messi a disposizione dal Conto Energia Termico saranno suddivisi tra soggetti privati e soggetti pubblici. Agli interventi nel settore privato sono destinati 700 milioni, mentre alle pubbliche amministrazioni i restanti 200 milioni di euro. Come per quanto avvenuto con il Conto Energia per il fotovoltaico, gli incentivi smetteranno di essere erogati trascorsi due mesi dal raggiungimento di un impegno di spesa annua cumulata pari alle cifre sopra ricordate (700 milioni per i privati e 200 milioni per il settore pubblico).

I soggetti ammessi a richiedere gli incentivi del Conto Energia Termico
Come detto sopra, sia i soggetti pubblici che i soggetti privati potranno usufruire degli incentivi messi a disposizione del d.m. termico. Nello specifico, per privati, il decreto individua: persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa (imprenditori individuali).

Le amministrazioni pubbliche che possono accedere al bonus del Conto Energia Termico sono tutte quelle indicate all’art. 1, comma 2 del d.lgs. 165/2001, che recita: “si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane. e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale”.

Piccoli interventi: cosa sono?
Con successivi post sull’argomento, torneremo sulla definizione di piccoli interventi e su quali, nello specifico, potranno usufruire degli incentivi messi a disposizione. Per ora, forniamo la definizione di “piccolo intervento”, così come indicata nel testo del Conto Energia Termico, distinguendo tra interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica da quelli per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Interventi di piccole dimensioni di incremento dell’efficienza energetica
Rientrano tra i lavori incentivabili dal Conto Energia Termico per questa classe di interventi effettuati su edifici esistenti (o sue parti) o unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, dotati di impianto di climatizzazione:
– isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato;
– sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato;
– sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernali utilizzanti generatori di calore a condensazione;
– installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da SSE a SSO, fissi o mobili, non trasportabili.

Interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili
Rientrano tra i lavori incentivabili dal Conto Energia Termico per questa classe di interventi:
– sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche;
– sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomasse;
– installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling;
– sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore

Redazione Tecnica

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