Confprofessioni, le Stp devono essere incluse tra le Start-up innovative

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Includere le Stp nella categoria delle “Start-up innovative”, questa la proposta del Presidente di Confprofessioni Stella durante l’audizione alla Commissione Industria del Senato sul Decreto Crescita bis. Stella ha riscontrato e analizzato alcuni punti critici del Decreto. Ricordiamo che nelle Stp la componente del capitale, utile all’implementazione di strumentazioni e processi di innovazione, è comunque limitata dalla prevalenza del “capitale intellettuale”, garantito dai professionisti.

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Confprofessioni ha avanzato anche la proposta di estendere l’istituto della compensazione tra crediti e debiti con la pubblica amministrazione, oggi prevista solo a vantaggio delle imprese, anche ai professionisti.
Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni, nel corso dell’audizione alla Commissione Industria del Senato sul decreto Crescita-bis, ha presentato queste proposte per sbloccare la situazione dei professionisti e anche per dare una mano all’economia italiana. I professionisti vantano ingenti crediti nei confronti delle amministrazioni pubbliche, a titolo di compensi per prestazioni erogate, e subiscono per primi i ritardi dei pagamenti da parte delle P.A. Pochi giorni fa, è stata approvata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze una “Guida Pratica alla certificazione dei debiti” che include tra i soggetti titolati a presentare istanza di certificazione anche “imprese individuali” e “persone fisiche”, ampliando così la definizione normativa. Secondo Stella  questa direzione è quella giusta. Per raggiungere questo basterebbe includere nel testo all’esame della Commissione Industria una norma di interpretazione autentica, che specifichi come “i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati per somministrazione, forniture e appalti” includono anche le somme spettanti quale corrispettivo per prestazioni professionali eseguite da un professionista iscritto ad albo o collegio.

Estendere i contratti di rete anche ai professionisti, prevedendo che in caso di partecipazione di liberi professionisti al contratto l’iscrizione si espleti presso i relativi ordini professionali, è una misura a “costo zero”, che grava né sul bilancio dello Stato né su diritti e interessi di altri soggetti, ma predispone le condizioni giuridiche per l’esercizio della libertà economica del professionista. Tale estensione inoltre favorirebbe l’aggregazione e il rafforzamento del lavoro professionale.

Redazione Tecnica

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