
Come abbiamo visto, la settimana scorsa è stato approvato il testo definitivo del nuovo Codice degli Appalti, in vigore già dal 1° aprile (anche se le sue disposizioni verranno applicate a decorrere dal 1° luglio 2023, e fino al 31 dicembre 2023 è previsto un periodo transitorio >> in questo articolo tutti i dettagli sulle tempistiche).
Abbiamo visto anche che sono subito state evidenziate delle criticità su più fronti: ANAC, pur apprezzando le nuove misure circa la digitalizzazione delle procedure di gara, ha espresso dubbi sulla trasparenza e la concorrenza; il Consiglio Nazionale degli Architetti ha sottolineato le criticità del nuovo testo in particolare su concorsi di progettazione e appalto integrato, sottolineando come la qualità delle opere non sia assicurata e come si possano creare molte criticità per il raggiungimento degli obiettivi legati al PNRR; Unionsoa si è detta preoccupata in particolar modo sul calendario di attuazione mettendo in guardia dal rischio di “shock normativo”.
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A stretto giro anche Assistal – l’Associazione, aderente a Confindustria, che rappresenta le imprese di costruzione e manutenzione di impianti tecnologici, ESCo, servizi di efficienza energetica e facility management – ha espresso le sue preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda le tempistiche di attuazione, gli appalti sottosoglia e i subappalti a cascata.
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Assistal: norme da rivedere per assicurare trasparenza e tutela delle imprese
Il presidente di Assistal Angelo Carlini, sulle tempistiche commenta infatti: “Avevamo chiesto al Governo uno slittamento dell’entrata in vigore della norma, prevista per il primo aprile e che diventerà completamente operativa a partire dal primo luglio, al fine di dialogare per migliorare taluni istituti, ma non siamo stati del tutto ascoltati. Ne prendiamo atto e comprendiamo la deadline dettata dall’Europa per evitare i rischi di perdere i circa 20 miliardi di finanziamento previsti dal PNRR, ma restiamo convinti che alcuni istituti vanno necessariamente rivisti per affermare la garanzia di trasparenza, fattibilità delle opere, sostenibilità del mercato e tutela delle imprese“.
E prosegue: “Ci preoccupano molto le soglie economiche previste per gli affidamenti diretti e per le procedure negoziate senza bando; ad esempio la possibilità di affidare gare di lavori impiantistici fino a circa 5,3 milioni di euro con procedura negoziata senza bando, significa sottrarre al mercato ed alla trasparenza circa il 90% delle gare per le piccole e medie imprese. Per non parlare del subappalto a cascata, concetto che riapre la strada a subappalti che oggettivamente sfuggono al controllo della stazione appaltante, con danni riferibili alla qualità dei lavori e dei servizi, ai lavoratori in termini di sicurezza e retribuzioni, alle imprese “sane” in termini di crollo verticale del principio di concorrenza”.
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“Sotto il profilo dei servizi energetici e tecnologici siamo convinti che si poteva fare meglio e di più per garantire al comparto una regolamentazione maggiormente mirata, volta ad esaltare la qualità delle prestazioni e d’altro canto il ruolo della grande impresa in termini di partenariato pubblico privato, sul quale le norme restano, rispetto al passato, pressoché invariate”.
Il presidente Carlini conclude confermando l’impegno a “rappresentare con forza, anche unitamente agli altri operatori della filiera delle costruzioni, la necessità di rivedere talune norme, nelle more della piena operatività del nuovo codice, con l’auspicio che Governo e Parlamento dimostrino la giusta sensibilità, necessaria per la crescita del Paese”.
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Il Nuovo Codice degli Appalti 2023 commento operativo
Anche per questo quaderno l’organizzazione del testo ha mantenuto l’impostazione di riconoscibilità delle informazioni presentate in modo da facilitare la consultazione dei vari argomenti trattati utilizzando schemi e tabelle che restituiscono con immediatezza gli aspetti di sintesi dei vari argomenti.
Le parti di testo con i riferimenti normativi (riportate integralmente) sono limitate soltanto agli elementi di maggior rilevanza per consentire l’immediata verifica del dettato normativo letterale degli aspetti più importanti.
Sono affrontati tutti i temi e gli aspetti teorico.pratici per il direttore dei lavori, nello specifico:
◾ Il responsabile unico del procedimento
◾ La programmazione e la progettazione di lavori e degli acquisti di beni e servizi
◾ Validazione, verifica e iter autorizzativo del progetto
◾ Stazioni appaltanti ed operatori economici
◾ Contratti di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea
◾ Scelta del contraente
◾ Esecuzione delle opere
◾ Contenzioso e strumenti
Marco Agliata
Architetto, libero professionista, impegnato nel settore della programmazione, esecuzione e monitoraggio di opere pubbliche e private, esperto di problematiche ambientali, energetiche e della sicurezza.
Svolge attività di consulenza per Enti pubblici e privati sulla programmazione e utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie, progettazione, direzione lavori, attuazione, gestione e manutenzione degli interventi con particolare riguardo al recupero edilizio, difesa del suolo, valorizzazione territoriale e sostenibilità ambientale.
È autore di numerosi volumi in materia di opere pubbliche e problematiche ambientali.
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Immagine: iStock/Alex Potemkin