Linee Guida Ponti: al via la digitalizzazione delle informazioni

Software che consentono l’archiviazione e l’elaborazione immediata dei dati sono un supporto immancabile per le strategie di verifica e sorveglianza delle strutture. Ecco cosa prevedono le linee guida circa la gestione digitale delle informazioni

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Nel 2018 il collasso del viadotto sul Polcevera ha segnato la decisiva accelerazione di un processo normativo mirato ad individuare una procedura di gestione delle infrastrutture viarie virtuosa e ciclica.

In tal senso il governo ha pubblicato le Linee Guida Ponti nel 2020 e le istruzioni operative nel 2022, redatte dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANSFISA).

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L’approccio multilivello e multidisciplinare imposto dalle Linee Guida

Il cuore di tutto il processo, proposto dalle Linee Guida e sintetizzato nello schema di figura 1, è rappresentato dal Livello 2. Esso consiste in un’analisi dei rischi rilevanti a scala territoriale mediante l’elaborazione dei dati raccolti durante le fasi di: “geolocalizzazione/censimento” (Livello 0) e “ispezioni e redazione delle schede di difettosità” (Livello 1).

Questi primi due livelli di analisi previsti dalle Linee Guida consentono quindi la raccolta di informazioni mediante le attività di ricerca documentale e ispezioni in situ. Per ognuno dei ponti sottoposti ad esame, le Linee Guida richiedono la raccolta di dati di diversa natura, che afferiscono sia alle caratteristiche della struttura e al suo stato di conservazione, sia alle caratteristiche del contesto in cui l’opera si inserisce.

Linee Guida Ponti: al via la digitalizzazione delle informazioni linee guida ponti grafico
Fig.1_Schema riassuntivo approccio multilivello e relazioni tra i livelli di analisi

Il Livello 2 dell’approccio proposto prevede la valutazione della classe di attenzione (CdA) complessiva, intesa come una stima approssimata del rischio associato al ponte oggetto di studio. Per identificare il valore della CdA complessiva è necessario procedere all’analisi separata dei quattro rischi, individuati dalle Linee Guida come rilevanti: il rischio strutturale e fondazionale, il rischio sismico, il rischio frane e il rischio idraulico.

La natura multirischio della procedura proposta dalle Linee Guida conferisce al processo di gestione delle infrastrutture un carattere fortemente multidisciplinare: per analizzare 4 differenti rischi, è indispensabile l’intervento di differenti professionalità. Il grafico concentrico proposto in figura 2 sintetizza l’approccio appena descritto.

Linee Guida Ponti: al via la digitalizzazione delle informazioni analisi rischi rilevanti
Fig.2_Grafico con rappresentazione dell’analisi dei rischi rilevanti

Le Linee Guida obbligano alla digitalizzazione delle informazioni

Le Linee Guida in più punti impongono agli enti gestori “l’adozione progressiva di modelli informativi dell’infrastruttura, ovvero l’insieme di contenitori di informazione strutturata e non strutturata […] che consentono una gestione efficace e trasparente del cespite attraverso l’utilizzo di ambienti di condivisione dati e piattaforme interoperabili dei dati anche al fine di creare “progressivamente una banca dati digitale aperta di tutti i ponti e viadotti, da rendere disponibile ai competenti uffici del ministero delle infrastrutture e dei trasporti” (Linee Guida, §1.6 – modelli informativi).

Questo passaggio ad una gestione digitale nel metodo di archiviazione delle informazioni è ampiamente motivato dalla complessità dell’approccio appena descritto, per quanto concerne in particolare la mole di informazioni che devono essere rilevate per ogni opera e la multidisciplinarità degli attori coinvolti nel processo.

Le schede di Livello 0 e di Livello 1 richiedono l’archiviazione e il reperimento di una elevata mole di documenti, informazioni e dati da ricercare, ordinare e rielaborare per tutti i ponti e viadotti presenti sul territorio nazionale. Questa molte di dati è gestibile solamente attraverso appositi strumenti digitali che ne agevolano l’archiviazione e il reperimento.

L’ambiente digitale, specialmente in cloud agevola anche la collaborazione tra i diversi professionisti per quanto concerne la condivisione di informazioni, dati e documenti. Non solo: gli stessi enti gestori e gli organi di vigilanza possono sfruttare la stessa tecnologia per supervisionare il lavoro dei professionisti e mettere loro a disposizione informazioni integrative, inerenti per esempio alla storia dei manufatti o degli eventi naturali avvenuti nel tempo.

AINOP: il primo passo verso un Bridge Management System

I dati così raccolti dovranno poi convergere verso l’Archivio Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP), istituito nel 2018 con il Decreto Genova e successivamente definito nelle sue caratteristiche con il d.m. 430 del 2019. Il portale AINOP ha lo scopo di rendere interoperabili le amministrazioni che detengono e gestiscono i dati riferiti ad una determinata opera pubblica ed all’esecuzione dei lavori sulla stessa. Ad oggi AINOP consente al governo di avere solo il censimento del patrimonio infrastrutturale: questo, dunque, non permette di avvalersi di tutti i possibili vantaggi e funzionalità della digitalizzazione come avviene invece nei Bridge Management System.

I Bridge Management System (o BMS) sono software a supporto delle decisioni, che consentono l’archiviazione e l’elaborazione immediata dei dati, fornendo indicazioni utili all’impostazione delle strategie di verifica e sorveglianza delle singole strutture.

INBEE è il BMS per la digitalizzazione delle Linee Guida Ponti, che permette una gestione smart ed agevole del patrimonio infrastrutturale. Qualora volessi saperne di più sui BMS e conoscerne i vantaggi, leggi l’articolo >>Bridge Management Systems: istruzioni per l’uso<<

Per ulteriori informazioni
inbee.it

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Redazione Tecnica

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