Superbonus, Bonus Facciate e impatto sui conti pubblici. Per ISTAT ed Eurostat i crediti di imposta sono pagabili

Cambia il trattamento contabile del Superbonus 110% e del Bonus facciate a partire dal 2020. ISTAT si adegua ad Eurostat e i crediti vengono classificati pagabili. La differenza tra crediti pagabili e non pagabili

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ISTAT ha rivisto l’impatto che il Superbonus 110% ed il Bonus Facciate hanno generato sui conti pubblici del 2020 e del 2021. La novità, riportata nel report del 1° marzo 2023, è che i crediti di imposta sono ora classificati come crediti di imposta di tipo pagabili e registrati nel conto consolidato delle amministrazioni pubbliche come spese per l’intero ammontare, ossia nel momento di sostenimento della spesa di investimento agevolata.

Lo sono ora, perché come spiega l’Istituto di statistica, nelle precedenti stime, entrambe le agevolazioni erano state classificate come crediti di imposta di tipo non pagabili ed erano quindi state registrate come minor gettito nell’anno di utilizzo del credito (quindi, come minore entrata tributaria).

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Si è avuto pertanto un cambio di trattamento contabile del Superbonus 110% e del Bonus Facciate a partire dall’anno di stima 2020, e questo dopo un nuovo quadro interpretativo e nuovi approfondimenti metodologici condotti congiuntamente da ISTAT ed Eurostat.

La modifica ha comportato una revisione nel rapporto deficit/Pil per gli anni 2020 e 2021 pari rispettivamente a -0,2 e -1,8 punti percentuali.

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Differenza tra crediti pagabili e non pagabili

Ma quale differenza c’è tra i crediti pagabili e non pagabili? Il credito si definisce non pagabile quando esiste un limite alla fruibilità del credito e in tal caso va registrato nei conti pubblici come minore entrata nel momento del suo utilizzo.

Invece, il credito si definisce pagabile nel caso in cui esista una ragionevole certezza che, nel corso del tempo, questo verrà utilizzato nella sua interezza. Il credito pagabile viene registrato come spesa delle amministrazioni pubbliche, per un ammontare pari all’intero importo maturato, nell’anno di sostenimento della spesa agevolata. I crediti pagabili sono trasferibili a terzi e possono essere utilizzati in compensazione con altri debiti fiscali.

Inoltre, va specificato che una misura classificata non pagabile, presenta un impatto diluito negli anni di utilizzo del credito fiscale; mentre, quando la misura è classificata pagabile, l’impatto sull’indebitamento delle amministrazioni pubbliche è concentrato esclusivamente nel primo anno.

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MEF: misure non replicabili

Il MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze – commenta i dati ISTAT ed Eurostat: “Il governo con trasparenza, coerenza e responsabilità è impegnato ad assicurare un’uscita sostenibile da misure non replicabili nelle medesime forme. La correzione delle norme sui bonus edilizi è stato l’indispensabile presupposto a tutela dei conti pubblici per il 2023, invertendo una tendenza negativa certificata oggi dall’Istat. Parimenti il governo è al lavoro con tutti i soggetti interessati per risolvere il grave problema di liquidità finanziaria delle imprese ereditato da imprudenti misure di cessione del credito non adeguatamente valutate nei loro impatti al momento della loro introduzione”.

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ANCE: sblocco crediti incagliati dopo pareri ISTAT ed Eurostat

ANCE si è espressa dopo il verdetto ISTAT ed Eurostat che conferma la contabilizzazione dei crediti Superbonus e Bonus Facciate negli esercizi di bilancio passati.

La Presidente Ance, Federica Brancaccio, ha dichiarato: “I pareri di Istat e Eurostat hanno chiarito una volta per tutte che i crediti derivanti dai bonus edilizi sono già stati contabilizzati nel bilancio dello Stato e quindi, come sosteniamo da tempo, possono e devono essere pagati subito alle famiglie e alle imprese dell’edilizia. Quelle stesse imprese che, come certifica l’Istat, hanno trainato il Pil del 2021 e del 2022 (+20,7% e +10,2% il valore aggiunto delle costruzioni nei due anni) e che se messe in condizioni di operare possono fornire un apporto determinante anche alla crescita del 2023”.

Per Brancaccio l’imminente necessità è quella di risolvere il problema della liquidità delle imprese e delle famiglie così da non vanificare lo sforzo che è stato fatto per spingere l’economia.

>> Scarica i dati ISTAT marzo 2023 <<

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Redazione Tecnica

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