Sviluppo Sostenibile e digitale per la mobilità del futuro

Il tema è stato oggetto del convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma presso il Centro Studi Americani in collaborazione con il Consiglio Nazionale Operativo C3I del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dall’Associazione LOG.I.CO

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Si sta assistendo a un’evoluzione della mobilità. Tutti gli aspetti inerenti gli spostamenti possono essere programmati grazie al digitale: pianificazione del percorso, scelta del mezzo più idoneo. I nuovi modelli IT evidenziano quanto individui, dati e oggetti possano muoversi in modalità più sicure, green ed economiche. I recenti dati in Italia evidenziano che il mercato delle Connected Car vale 1,92 miliardi di euro con 18 milioni di veicoli connessi, quasi metà del parco circolante.

Di questo si è parlato martedì 20 dicembre alle ore 17 al convegno “Sviluppo sostenibile e digitale per la mobilità del futuro”, organizzato presso il Centro Studi Americani – Via Michelangelo Caetani 32 a Roma, dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma presso il Centro Studi Americani in collaborazione con il Consiglio Nazionale Operativo C3I del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dall’ Associazione LOG.I.CO.

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A mutare è anche il mondo dei servizi

Aziende, PA e consumatori sono attratti dalle attività da poter svolgere da remoto su auto e veicoli smart, che risultano essere più predittivi e intelligenti, identificando gli utenti con le loro necessità. In questo scenario “l’identità digitale” è uno strumento essenziale per abilitare la smart mobility, una delle più grandi priorità per molti comuni italiani, di cui il 59% ha attivato progetti su questo tema. Inoltre, nel PNRR sono stati stanziati 14,3 miliardi per la mobilità smart e le infrastrutture abilitanti.

Connected Car e Smart Mobility, rientrano nel macro mondo delle smart city. Una città è più intelligente anche per il livello di traffico e per le sue “smart road”. Nel 2021 sia a livello nazionale sia a livello internazionale sono stati avviati una trentina di progetti sperimentali riguardanti: gestione del traffico in ambito extra-urbano, guida autonoma, integrazione tra strade smart e mobilità urbana (14%).

“Le strade Anas – ha dichiarato il Presidente di Anas (Gruppo FS), Edoardo Valenteservono circa 3.500 comuni sui quasi 8.000 presenti sull’intero territorio nazionale e sono 8 milioni circa le persone che percorrono ogni giorno le nostre strade. Soltanto con un attento presidio si possono ottenere risultati importanti per la sicurezza alla guida e la prevenzione degli incidenti. Per conseguire questi risultati e in vista di raggiungere l’obiettivo di ridurre al 2030 del 50% le vittime di incidenti stradali per allineare l’Italia alle performance dei più avanzati paesi europei e della Vision Zero entro il 2050, Anas ha predisposto un piano strategico di iniziative, sempre più incentrato sulla ricerca e lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e sostenibili.

Sul fronte della sicurezza delle infrastrutture, abbiamo avviato un progetto per il monitoraggio strumentale di ponti e viadotti, con l’obiettivo di effettuare, tramite sensori, misurazioni in continuo delle caratteristiche dinamiche delle opere e aprire così la frontiera tecnologica della manutenzione predittiva. Per questo importante e riconosciuto capitolo della sicurezza abbiamo avuto un affidamento di 275 milioni di euro nell’ambito del “Fondo Complementare” connesso al PNRR.”

“Internet of Things (IoT), Big data e intelligenza artificiale (AI), insieme a tecnologie come 5G e Edge Computing, Blockchain, Bim, droni e Das (Distributed acoustic sensing), stanno rivoluzionando il settore del traffico stradale. In questo contesto, le società tecnologiche e gli ingegneri acquisiscono sempre maggiore importanza diventando partner delle società di trasporto”- afferma Massimo Cerri, Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma- “Le nuove tecnologie contribuiscono a convertire le strade convenzionali in ecosistemi intelligenti. Ci troviamo innanzi a una nuova mobilità che punta a migliorare l’esperienza del viaggiatore, riducendo le emissioni di Co2 e che, nel futuro, punterà a ridurre o addirittura eliminare gli incidenti stradali”

I fornitori di servizi che offrono esperienze digitali relative alla mobilità possono ad oggi contare sulla sicurezza, la fiducia e l’interoperabilità dei sistemi garantita da: infrastrutture scalabili; strumenti certificati e condivisione di obiettivi.

Comunicato a cura di Giada Gibilaro – Ufficio Stampa Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma.

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La mobilità per la città dei 15 minuti

Il trend della popolazione che attualmente vive in aree urbane è destinato ad aumentare: sfide altamente complesse, multidisciplinari e inter-scalari, quali le questioni relative alla sostenibilità, alla coesione sociale, all’accessibilità nelle sue diverse accezioni, alla domanda e offerta di alloggi e alla fornitura di servizi, in primis di mobilità e di trasporto efficienti interesseranno sempre più soggetti. I trasporti costituiscono uno dei fattori determinanti per lo sviluppo di una città, di una regione, e di un intero paese e la pianificazione del sistema infrastrutturale è fondamentale anche come strategia di rivitalizzazione fisica e funzionale dei centri urbani o di aree territoriali più vaste. Nella definizione di strategie e azioni per lo sviluppo sostenibile, l’importanza delle città è determinante per la politica di sviluppo globale. In quest’ottica, accessibilità, congestione del traffico, incidenti stradali, inquinamento atmosferico e acustico, che rappresentano alcuni dei fattori di rischio più importanti a livello urbano, vengono identificate come le principali sfide che incidono sulla mobilità urbana dell’UE. In questo panorama, numerosi studi e best practices dimostrano come siano positive le implicazioni in termini spaziali, ambientali, funzionali e sociali della “città dei 15-minuti”. Il presente scritto vuole indagare, in modo trasversale e sinottico, i principali temi legati al concetto di mobilità e di sistema infrastrutturale e dei trasporti, accentuando il legame tra questi e l’ambito urbano, nonché la fondamentale importanza che essi rivestono nei sistemi territoriali più vasti. Il focus è orientato sugli aspetti modali della mobilità, in particolare quella individuale dolce nel contesto della “città dei 15 minuti” e sottolinea l’importanza della creazione di strutture policentriche a livello urbano e territoriale per incentivare la popolazione a un uso più sostenibile dei centri urbani accentuando il legame spaziale e relazionale tra cittadini/city users e i servizi, le funzioni e l’ambiente urbano. Elisabetta M. Venco Ricercatore RTDa in Tecnica e Pianificazione Urbanistica e docente del corso di Tecnica Urbanistica presso l’Università di Pavia; Ingegnere/Architetto; PhD; Reviewer per numerose riviste scientifiche internazionali. La base delle ricerche si ritrova nella pianificazione e progettazione territoriale e urbanistica e nello studio e nella definizione di strumenti per la città flessibile e 3S (Smart, Sostenibile, Sicura) declinati nella Pianificazione urbana preventiva per la riduzione dei rischi naturali con particolare riferimento alla riduzione dell’Esposizione urbana. Significative le ricerche condotte su approcci metodologici per lo sviluppo delle comunità energetiche in ambito urbano e per lo sviluppo del contesto rurban (Rural Architectural Intensification e Rural Architecture Urbanism con applicazioni in Italia e Cina); sulla definizione di processi pianificatori per lo sviluppo e la riqualificazione dei percorsi ciclo-pedonali in ambito urbano e territoriale. Altri filoni di ricerca minori si concentrano su: approcci urbanistici per l’analisi e la valorizzazione dei contesti dei beni culturali; qualità ambientale nel progetto urbano e, infine, la città universitaria intesa come opportunità di sviluppo urbano con particolare interesse nel caso di Pavia e del patrimonio di idee di G. De Carlo.

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Foto:iStock.com/metamorworks

Redazione Tecnica

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