Salubrità aria indoor. Come intervenire per ridurre la concentrazione di radon?

Lo abbiamo chiesto ad Aldo Fumi, Direttore Marketing Strategico VORTICE, che fa un focus sulle principali problematiche correlate alla presenza del radon negli ambienti e ci spiega come intervenire per ridurne la concentrazione. Tutto nell’intervista

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Radon, rischi e interventi di mitigazione: questi i temi delle domande poste ad Aldo Fumi, Direttore Marketing Strategico VORTICE.

L’obiettivo dell’intervista è stato quello di di riassumere in poche righe il tema salubrità dell’aria indoor e radon, evidenziando gli effetti dannosi che può provocare questo gas radioattivo e soprattutto in che modo è possibile intervenire al fine di ridurne la concentrazione nei luoghi chiusi.

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L’Istituto Superiore di Sanità dichiara che il radon se inalato, risulta molto pericoloso per la salute umana poiché le particelle alfa possono danneggiare il Dna delle cellule e causare cancro al polmone.

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Quali problemi di salute provoca il radon e come ridurre o annullare i rischi connessi?

Il radon è un gas radioattivo di origine naturale, frutto del decadimento dell’uranio 238 presente, in diverse concentrazioni, in pressoché tutti i terreni. Le principali sorgenti di radon sono il suolo, alcune rocce di origine vulcanica talora impiegate nelle costruzioni, come il tufo ed alcuni tipi di graniti, nonché le falde acquifere.

Data la sua elevata volatilità, il radon tende a risalire in superficie per disperdersi in atmosfera o raccogliersi nei locali interrati e nei piani inferiori degli edifici, dove penetra attraverso le microfratture nelle fondamenta, le giunzioni tra pavimenti e pareti e le cavità delle tubazioni, rappresentando un grande pericolo per la salute, potendo causare l’insorgere del tumore al polmone (secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità rappresenta la seconda causa di tale malattia dopo il fumo di tabacco). Essendo inodore, incolore ed insapore, il radon è rilevabile solamente mediante apposite attrezzature, fattore che ne accresce la pericolosità.

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Qual è la normativa di riferimento e quali sono gli strumenti adatti per intervenire sugli edifici esistenti?

In Italia la legge N° 101 del luglio 2020, che recepisce la Direttiva Europea EURATOM del dicembre 2013, stabilisce limiti più restrittivi (300 alla Bq/m3), alla quantità massima di radon nei locaci confinati, dispone l’effettuazione di periodiche misurazioni ed obbliga, in caso di sforamenti, a porre in atto azioni volte a ridurne la concentrazione al di sotto della soglia prefissata. La riduzione del tempo massimo di esposizione è ora ammessa solo nei casi in cui tali interventi si siano rivelati insufficienti, mentre la mancata ottemperanza dei dettami di legge prefigura reati di natura penale per i responsabili.

Salubrità aria indoor. Come intervenire per ridurre la concentrazione di radon? VORTICE CA RM RF ES installato
Foto 1_ VORT CA-RM RF ES installato ©VORTICE 2022

Stabilita attraverso adeguata strumentazione la presenza di radon in eccesso, gli interventi di mitigazione possono consistere nell’interposizione di una guaina impermeabile tra fondamenta dell’edificio e terreno, ovvero nella messa in opera di ventilatori capaci di estrarre il radon dai locali o direttamente dal terreno.

Il ricorso ai ventilatori si rivela particolarmente adatto nel caso di edifici preesistenti. A tale scopo VORTICE ha sviluppato i prodotti della serie VORT CA-RM ES, contraddistinti da involucri perfettamente sigillati, per scongiurare i rischi di trafilamenti di gas radioattivo, da un elevato grado di protezione all’acqua, indispensabile nel caso di installazione su tetti esposti alle intemperie o in pozzetti soggetti ad allagamento, equipaggiati di ventilatori a EC per contenere i consumi, fattore essenziale vista l’esigenza di funzionamento ininterrotto, e asserviti alla centralina VORT SICURBOX, che semplifica l’impostazione iniziale, garantisce il costante monitoraggio del regolare funzionamento dell’impianto e segnala eventuali malfunzionamenti.

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Foto 2_Centralina SICURBOX aperta ©VORTICE 2022

Con la pandemia si è acceso il dibattito sulla VMC negli edifici scolastici. Perché è importante una ventilazione adeguata nelle classi?

La pandemia scoppiata a inizio 2020 e, purtroppo, tuttora in corso, seppur con effetti ridotti rispetto al passato grazie al rapido sviluppo di vaccini efficaci nel prevenire gli effetti più dannosi del contagio, ha posto all’attenzione di tutti noi l’importanza della qualità dell’aria che respiriamo per la nostra salute e, più in generale, il nostro benessere. Come giustamente osservato, la questione si pone in particolare nelle aule scolastiche, dove studenti e insegnanti trascorrono a stretto contatto parecchie ore al giorno.

Senza scadere nella polemica in merito alle fantasiose misure in passato adottate per ovviare al problema, è un dato di fatto che, ad oggi, nessuna azione sia stata intrapresa a livello nazionale per ovviare in modo risolutivo al problema, così che, anche nell’anno scolastico da poco iniziato, rivedremo studenti e professori in aula con i cappotti e le finestre aperte, sperando che una recrudescenza dell’infezione non suggerisca di nuovo il ricorso all’ormai famigerata Didattica A Distanza. Eppure, la soluzione al problema esiste ed è nota da tempo: mi riferisco all’installazione di sistemi per la Ventilazione Meccanica Controllata, comunemente noti come VMC.

La loro efficacia nel contrastare la diffusione del virus è comprovata dai risultati conseguiti laddove, ad esempio negli istituti della regione Marche, essi sono stati installati. Peraltro, vale qui la pena sottolineare come una VMC consenta, grazie al costante ricambio dell’aria ambiente, non solo di limitare i rischi di contrarre malattie all’apparato respiratorio, ma anche di promuovere l’efficacia della didattica, grazie al contenimento della concentrazione della CO2 prodotta dal nostro metabolismo che, come noto, induce calo dell’attenzione e sonnolenza. Inoltre, grazie al continuo ricambio dell’aria ambiente, le VMC prevengono anche, laddove presente, l’accumulo di radon.

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Da un punto di vista energetico, tali sistemi quanto incidono sui consumi?

Da un punto di vista energetico, i ridotti consumi dei motori a controllo elettronico e l’elevata efficienza degli scambiatori oggi in uso (capaci di assicurare il trasferimento all’aria di rinnovo di oltre l’80% del calore presente nell’aria viziata espulsa) contribuiscono efficacemente al risparmio limitando i consumi legati al riscaldamento dei locali, fattore critico considerata la particolare situazione contingente che stiamo vivendo.

Per tutti questi motivi, pur in assenza di uno specifico progetto promosso dalle Istituzioni preposte, VORTICE, nel rispetto della propria mission aziendale, ha sviluppato una gamma di VMC specificamente concepite per la ventilazione di aule scolastiche, facilmente installabili e che soddisfano pienamente i requisiti della vigente norma UNI 10339:1995. Nel dettaglio, VORT HR 450 AVEL BOX H è una VMC da parete, che non richiede la posa di tubazioni o plenum, è equipaggiata di uno scambiatore di calore entalpico, per il massimo comfort degli occupanti, e di un involucro che contiene le emissioni sonore per non disturbare la didattica. Un sensore di CO2 ne regola automaticamente il funzionamento.

VORT NRG FLAT 1200 è invece una VMC concepita per l’installazione a soffitto; come nel caso precedente non necessita di complessi sistemi di tubazioni e plenum, è asservita ad un sensore di CO2 che ne modula automaticamente il funzionamento al variare delle esigenze e vanta un involucro insonorizzato che la rende perfettamente adatta all’impiego in aule scolastiche di grandi dimensioni, in virtù della portata massima (1.200 m3/h) erogata.

Salubrità aria indoor. Come intervenire per ridurre la concentrazione di radon? VORT HRW 1200 FLAT
Foto 3_ VORTH HRW 1200 FLAT ©VORTICE 2022

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VMC, una “critica” arriva dalla manutenzione filtri e impianto, ci può spiegare come garantire la piena operatività, efficienza ed efficacia?

Quello della manutenzione è senz’altro uno dei temi più spesso bistrattati allorché si parla di VMC. Parliamo in realtà di interventi limitati, riassumibili nella periodica pulizia/sostituzione dei filtri (esigenza che peraltro, nei prodotti in commercio dal 2018, quando sovviene è per legge segnalata da un dispositivo di allarme integrato), e, nel caso di apparecchi che servono più locali, nella sanificazione dei condotti di estrazione e mandata. Filtri sporchi o peggio, intasati riducono l’efficacia della VMC, ne aumentano la rumorosità e favoriscono la raccolta di impurità lungo le tubazioni all’interno delle quali, in assenza di un’adeguata manutenzione, possono proliferare agenti patogeni causa di malattie anche gravi.

Per ovviare al problema VORTICE ha sviluppato VORT SANIKIT, un dispositivo basato sull’integrazione, all’interno del plenum di distribuzione dell’aria di rinnovo, di un modulo di fotocatalisi efficace contro batteri e virus, in primis il SARS-COV-2 responsabile della pandemia da COVID-19, come attestato dalle prove condotte dall’Istituto “L. Sacco” di Milano.

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Foto 4_VORT SANIKIT – Esempio d’installazione senza ventilatore da condotto ©VORTICE 2022

Come dicevamo prima, la qualità dell’aria che respiriamo è fondamentale per la nostra salute ed il nostro benessere. Prendercene cura è un dovere e una responsabilità verso di noi e, pensando ai costi sostenuti dalla sanità pubblica, verso la società. Gli strumenti per centrare l’obiettivo esistono, sono noti e ormai facilmente accessibili, anche in virtù delle agevolazioni fiscali di legge. Quindi, riprendendo il titolo di un famoso libro di Primo Levi, che si rifà a sua volta ad una delle massime del Talmud: “Se non ora, quando?”

Per ulteriori informazioni
vortice.it   

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Redazione Tecnica

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