Soppressione passaggi a livello: da rifare il bando da 850 milioni di RFI

In diversi punti, secondo i rilievi delle imprese associate ad A.I.FERR, emergevano profili non ritenuti in linea con la normativa vigente in materia di appalti

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Torna al “Via” l’appalto del valore di 850 milioni di euro predisposto da RFI (Rete Ferroviaria Italiana) dopo l’accoglimento, da parte dell’Autorità nazionale anticorruzione delle contestazioni mosse dall’Associazione delle Imprese Ferroviarie A.I.FERR. in merito a diversi aspetti critici contenuti nel bando.

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Ricordiamo che il bando in questione è relativo all’appalto per la progettazione delle lavorazioni necessarie alla soppressione dei passaggi a livello sul territorio nazionale. In diversi punti, secondo i rilievi delle imprese associate ad A.I.FERR, emergevano profili non ritenuti in linea con la normativa vigente in materia di appalti.

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Nello specifico, la delibera dell’Anticorruzione ha dato ragione all’associazione genovese su tre punti in particolare:

  1. la mancata remuneratività dei corrispettivi posti a base di gara e le approssimazioni nell’elaborazione dei relativi atti;
  2. l’insussistenza dei presupposti atti a consentire l’applicazione del regime derogatorio del Codice degli Appalti utilizzando la clausola di “estrema urgenza per l’emergenza sanitaria”;
  3. la non corretta applicazione delle disposizioni normative progettuali, “non rinvenendosi un’adeguata progettazione idonea a soddisfare la corretta definizione dell’oggetto dell’appalto e la corretta determinazione dell’importo posto a base di gara per i singoli lotti ivi previsti, con presumibile violazione dei principi di libera concorrenza, trasparenza e par condicio e conseguente approssimazione della fase di elaborazione del prezzo offerto”.

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La delibera ANAC, in sostanza, riporta la palla nel campo di RFI che è stata invitata a fornire entro 30 giorni le proprie valutazioni e le determinazioni assunte sulla scorta dei rilievi formulati.

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Foto:iStock.com/Fortgens Photography

Mauro Ferrarini

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