Fotovoltaico da balcone: agevolazioni disponibili e autorizzazioni necessarie

Con la riforma del condominio (giugno 2013) è stata totalmente liberalizzata l’installazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma i condomini possono opporsi? Ci sono agevolazioni? Tutte le risposte

Lisa De Simone 29/06/22
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Piccola taglia, ottima resa. I pannelli fotovoltaici da balcone possono essere una soluzione interessante per abbattere il costo delle bollette.

Sono semplici da montare, hanno standard elevati di produzione di energia e, grazie alla possibilità di ottenere la detrazione fiscale del 50 per cento, si ripagano in tempi rapidi.

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E soprattutto non richiedono permessi per l’installazione, a patto di non abitare in un condominio vincolato. Altrimenti, per legge, l’installazione è libera, anche se qualcuno non è d’accordo.

Diritto al pannello

Con la riforma del condominio, entrata in vigore giusto nove anni fa nel giugno 2013, è stata totalmente liberalizzata l’installazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il comma 3 dell’art. 1112 bis del codice civile, infatti, stabilisce che “È consentita l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinati al servizio di singole unità del condominio sul lastrico solare, su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà individuale dell’interessato”.

Nessun dubbio, dunque, sul fatto che sia un diritto installare il pannello sul proprio balcone, senza la necessità di ottenere nessuna autorizzazione preventiva da parte dell’assemblea. L’unico obbligo in questo caso è quello di comunicare all’amministratore l’intenzione di installare il pannello. Da parte sua nessuno dei condomini può opporsi o mettere in discussione l’installazione a meno di non poter provare che il pannello mette a rischio la stabilità del palazzo o altera il decoro architettonico dell’edificio.

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Il rispetto del decoro

Il decoro architettonico, però, come chiarito da tempo da decine e decine di sentenze della Cassazione, non è un concetto astratto o un vincolo che impedisce di fare qualunque intervento sull’edificio e soprattutto sulla proprietà privata. No, chi ritiene che il pannello arrechi un danno alle linee architettoniche dell’edificio lo deve dimostrare davanti al giudice.

Chiaramente considerando il proliferare delle unità esterne dei condizionatori su tutte le facciate degli edifici, soprattutto quando non ci sono balconi, è assai arduo sostenere che un pannello fotovoltaico che ricopre il parapetto possa essere più brutto di una pompa di calore, o di una caldaia.

Modelli per tutti i gusti

Inoltre anche per i pannelli da balcone c’è la possibilità di scegliere tra diversi modelli, considerando che comunque anche l’occhio vuole la sua parte. Conoscendo i propri vicini, quindi, è possibile scegliere il pannello che abbia minor impatto visivo e che possa essere installato senza polemiche.

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In ogni caso è sempre bene evitare il fai da te e rivolgersi a installatori specializzati. Avere un pannello “certificato” riduce ulteriormente il rischio di contestazioni.

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Foto:iStock.com/cgj0212

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