Antincendio chiusure d’ambito: a che punto siamo in Italia?

Il consistente aumento degli edifici di grande altezza nelle città, caratterizzati da facciate attive, tecnologiche e performanti, ha aumentato il rischio di incendi. Ecco come stanno le cose a livello normativo

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“La nuova regola tecnica sulle facciate e le chiusure d’ambito”: il convegno a Palazzo Marino (Milano), che si è tenuto nella Sala Alessi l’8 giugno 2022, è stata un’occasione per fare il punto sulla nuova normativa per la sicurezza antincendio sulle chiusure d’ambito.

La nuova normativa risponde in modo concreto alle domande di progettazione e costruzione delle abitazioni civili e rappresenta un punto di riferimento per la normativa europea. La RTV entrerà in vigore da luglio 2022.

Il convegno è stato organizzato dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, con l’Ordine degli Ingegneri di Milano (OIM) e il Collegio Ingegneri ed Architetti di Milano (CIAM), con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Milano. Tra i presenti al convegno:

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  • Marco Granelli – Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano
  • Luca Bernardo – Vicepresidente Commissione Consiliare Antimafia Comune di Milano
  • Marina Petruzzella – Sostituto Procuratore di Milano
  • Stefano Boeri – Architetto
  • Franco Luraschi – Ordine degli Ingegneri di Milano
  • Davide Luraschi – Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano
  • Guido Parisi – Capo del Corpo Naz. VVF
  • Stefano Marsella – Dirigente Generale Direzione Centrale VVF

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Lo skyline cittadino del futuro e la sicurezza antincendio

Dai dati forniti da F.I.V.R.A (Fabbriche Isolanti Vetro Roccia Associate), in Italia ogni anno gli incendi negli edifici causano circa 100 vittime, quasi 400 feriti e danni per un valore pari a circa l’1% del PIL.

In uno scenario che ha visto negli ultimi anni la trasformazione degli skyline delle grandi città, con un consistente aumento degli edifici di grande altezza caratterizzati da facciate attive, tecnologiche e performanti, il rischio di incendi, sulle facciate, sta diventando un elemento da tenere sempre più in considerazione, come hanno dimostrato anche i recenti fatti di cronaca accaduti in Italia e all’estero.

La situazione non è migliore all’estero dove i dati divulgati dalla FPA, Fire Protection Association, l’organizzazione nazionale per la sicurezza antincendio del Regno Unito, hanno dimostrato come dal 1998 ad oggi gli incendi che hanno coinvolto le facciate siano aumentati del 500%.

Un vero e proprio campanello d’allarme che ha portato il Ministero dell’Interno italiano ad approvare con il decreto del 30 marzo 2022 la nuova “Regola tecnica di prevenzione incendi per le chiusure d’ambito degli edifici civili”, in vigore da luglio 2022: una normativa chiara e puntuale che fa dell’Italia un precursore a livello europeo e che mira a definire quali sono i materiali che si possono impiegare per le chiusure d’ambito (le facciate), come e dove poter installare gli impianti affinché questi non costituiscano pericolo e, infine, delineare in maniera chiara le modalità di progettazione per gli impianti fotovoltaici.

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L’importanza dei controlli sulla conformità dei prodotti

L’incontro a Milano inoltre ha avuto l’obiettivo non solo di fornire un approfondimento sulle normative vigenti e sul lavoro di ricercatori e studiosi nel campo della sicurezza antincendio dei sistemi di facciate, ma anche di sottolineare l’importanza dei controlli sulla conformità ai requisiti di sicurezza in caso di incendio dei prodotti immessi sul mercato. La rincorsa all’uso del cappotto quale sistema di coibentazione – stimolata dal bonus 110% – ha portato infatti, in questi periodi, alla scelta di nuovi materiali che in alcuni casi necessitano ancora di una valutazione approfondita dal punto di vista antincendio. Perciò è necessario che l’attenzione delle istituzioni, dei normatori, dei professionisti e, in generale, della comunità sulla sicurezza degli edifici rimanga alta e che il percorso virtuoso che ha portato l’Italia a essere all’avanguardia nel settore non si interrompa.

«La sicurezza è un diritto e la prevenzione, anche negli incendi, è fondamentale, per questo ringrazio gli organizzatori di questo convegno che ci dà l’occasione di incontrarci e confrontarci, ciascuno con le proprie competenze ed esperienze» – ha dichiarato Marco Granelli, Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano. «Come Protezione civile siamo da tempo al fianco e a supporto delle squadre dei Vigili del Fuoco di Milano, bravissimi, e per il soccorso dei cittadini quando, purtroppo, accadono eventi che mettono a rischio la loro casa, gli averi e talvolta persino la vita. L’impegno di tutti deve andare nella direzione di minimizzare, se non azzerare, gli incendi».

«Oggi segniamo la prima tappa di un percorso che ha permesso di adottare i provvedimenti normativi necessari per definire un quadro chiaro delle misure di sicurezza dei sistemi di facciata alla luce dei criteri di prova adottati dagli altri Stati membri della UE» – ha dichiarato l’Architetto Sergio Schiaroli, Dirigente del CNVVF.

«Siamo lieti che a sette anni di distanza dal primo convegno sul tema di interventi antincendio commisurati al rischio (il Codice) ci si sia riuniti oggi a Milano, con la collaborazione dell’Ordine degli Ingegneri, per discutere di una nuova Normativa che conferma il percorso virtuoso intrapreso anni fa» – ha dichiarato Franco Luraschi, presidente della Commissione Sicurezza dell’Ordine degli Ingegneri di Milano. «Un incontro tra tecnici del settore che vuole però portare all’attenzione del pubblico generale le problematiche sempre più accentuate delle costruzioni e la sicurezza delle chiusure d’ambito (le facciate) degli edifici».

«Questa nuova Norma rappresenta un aiuto essenziale per i professionisti del settore, che hanno finalmente a disposizione un riferimento certo per la progettazione e costruzione delle facciate» – ha dichiarato Davide Luraschi, presidente del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano. «Esprimiamo soddisfazione per questa nuova Norma che rende il quadro giuridico italiano sulla sicurezza antincendio un punto di riferimento in Europa e che contribuirà a far sì che lo skyline italiano sia caratterizzato da edifici non solo performanti dal punto di vista energetico, ma anche e soprattutto sicuri dal punto di vista antincendio, con la consapevolezza che alla base del concetto di abitare ci debba essere sempre la cultura della sicurezza intesa come metodo di lavoro essenziale e imprescindibile. Un nuovo passo per aumentare la conoscenza della cultura della sicurezza che deve essere alla base di ogni progetto».

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Confronto tra Regno Unito e Italia: un gap da colmare

Nella notte del 14 giugno 2017 un incendio devastò la Grenfell Tower di Londra, grattacielo di 24 piani situato nel quartiere di North Kensington, e fu causa della morte di 72 persone. Dopo quella tragedia, la normativa antincendio nel Regno Unito è stata aggiornata a favore di una sicurezza maggiore per tutti i condomini di edifici più alti di 18 metri. In Italia nonostante un primo passo compiuto verso la definizione di requisiti obbligatori per le facciate degli edifici civili con la recente pubblicazione della Regola Tecnica Verticale, resta ancora molta strada da fare per garantire il livello di sicurezza antincendio prescritto oltre Manica.

Durante l’inchiesta emersero dettagli sui materiali utilizzati, per i pannelli di rivestimento e la copertura dell’edificio utilizzati durante la ristrutturazione avvenuta tra il 2015 e 2016 e costata nel complesso 10 milioni di euro. I materiali sono infatti risultati essere ad alto rischio di combustibilità. La presenza dei pannelli parapioggia in materiale composito di alluminio con anime in polietilene – infiammabile – agì come combustibile consentendo la rapida propagazione delle fiamme.

Dall’incendio ad una normativa all’avanguardia – Che cosa ha appreso il Regno Unito da questo tragico evento? L’incendio ha portato ad una storica revisione della normativa sulla sicurezza degli edifici, con l’introduzione nel 2018 del divieto di utilizzo di materiali combustibili su edifici di altezza superiore a 18 metri. In qualità di maggior produttore mondiale di prodotti e soluzioni in lana di roccia, Rockwool partecipò attivamente alle consultazioni governative di aggiornamento della normativa [1].

La situazione in Italia. Lo scorso anno gli incendi della Torre dei Moro a Milano e del palazzo Lagrange, ed edifici attigui, a Torino – che hanno coinvolto elementi di chiusura (facciate e copertura) – hanno messo in evidenza l’urgenza del tema sicurezza antincendio in Italia.

“Dall’incendio di Via Antonini sono stati mossi i primi passi verso la definizione di una normativa antincendio specifica per facciate e coperture; tuttavia, il testo può essere ulteriormente migliorato nell’ottica di una migliore e più efficace riduzione del rischio”, dichiara Paolo Migliavacca, Business Unit Director Rockwool.

Lo scorso 8 aprile 2022 sono state infatti pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le norme di prevenzione incendi per le facciate e le coperture degli edifici civili. Queste rappresentano un punto di partenza verso una maggiore sicurezza. “La normativa continua a rimanere incompleta – continua Migliavacca – Il Decreto, ad esempio, non prevede l’uso esclusivo di materiale incombustibile per gli edifici più a rischio – quelli alti e sensibili come ospedali, scuole, strutture di cura. L’Italia dovrebbe prendere esempio dalle normative più moderne e complete come quelle del Regno Unito e prevedere l’uso esclusivo di materiali incombustibili per gli edifici oltre i 18 metri e quelli ad alto rischio, riducendo così i pericoli cui sono sottoposti occupanti e soccorritori in caso di incendio, garantendo tempi idonei di evacuazione e di intervento. È inoltre opportuno introdurre requisiti specifici sulla base di una matrice di rischio, che tenga quindi conto della tipologia e della destinazione d’uso degli stessi”.

Note

[1] Nel febbraio 2021, il governo del Regno Unito ha messo a punto un pacchetto da 5 miliardi di sterline volto a riqualificare la sicurezza antincendio nei grattacieli. Il pacchetto aveva come obiettivo quello di porre fine ai rivestimenti non sicuri con interventi importanti, tra cui: sostituire i rivestimenti non sicuri in edifici di 18 metri ed inoltre, affrontare il problema della sicurezza negli edifici residenziali ad alto rischio, esaminare gli edifici in tutto il paese che hanno utilizzato rivestimenti e isolanti combustibili durante il processo di costruzione, comprese scuole, case e ospedali.

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Foto:iStock.com/Fastrum

Redazione Tecnica

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